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sabato 15 dicembre 2018

Autunno italiano: ecco i 20 paesi più belli dello Stivale



 SAN FELE (Pz) - Basilicata
Con il Monte Vulture che fa da sfondo e una valle color smeraldo tutta intorno, San Fele ospita nei suoi boschi uno dei santuari più misteriosi della Basilicata, la Badia di Santa Maria di Pierno, meta di fedeli e pellegrini da ogni angolo d'Italia e d'Europa, e in città diversi tesori artistici e religiosi come i ruderi della fortezza costruita da Ottone I di Sassonia, la Chiesa dell'Annunziata e il Palazzo Frascella. Ma qui le protagoniste indiscusse sono le foreste e le cascate "U Uattenniere

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martedì 13 novembre 2018

Cucinare è un modo di dare.

La "nostra" famiglia si esprime attraverso il cibo, non c'è passione triste o felice che non si sia consumata attorno a un piatto,

il cibo ha insegnato a noi figlie un modo per giocare con i ns bambini, ai nipoti il coraggio di sperimentare. Senza mai rinnegare le proprie origini, anzi recuperando la saggezza contadina del meridione, queste venti ricette celebrano una nuovo ciclo di vita. Agli anziani di oggi non serve dimenticare il gusto della propria terra per restare in forma ma divertirsi nel panorama vastissimo che gli ingredienti naturali e leggeri del mediterraneo sanno offrire.


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lunedì 22 ottobre 2018

LA BRUTTA STORIA DEI FANGHI DA DEPURAZIONE

*Con sentenza del 20 luglio 2018, n. 1782, infatti, il Tribunale Amministrativo Regionale della Lombardia ha annullato la deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia nella parte in cui ha autorizzato l’utilizzo dei fanghi in agricoltura, nel caso in cui superino alcune concentrazioni per idrocarburi e fenoli, e la Regione Lazio, in considerazione che i fanghi prodotti dagli impianti di depurazione contengono concentrazioni elevate di idrocarburi e fenoli, pericolose per l’ambiente, e che, proprio per tale motivo, gli impianti di trattamento dei fanghi hanno iFANGdei fanghi, ossia accumularli senza né smaltirli né recuperarli.

venerdì 19 ottobre 2018

Acquedotto Lucano: attivata task force per ridurre disagi, eseguiti nuovi campionamenti


A seguito del provvedimento del sindaco di Matera, che ha emesso un’ordinanza cautelativa di divieto di far uso per fini potabili dell’acqua erogata, l’amministratore unico di Acquedotto Lucano, Giandomenico Marchese, ha immediatamente attivato una task force, coordinata dal dirigente della Vigilanza Igienica, Rosanna Brienza.

La task force ha disposto il potenziamento degli operatori del call center che rispondono al numero verde 800992293, e che saranno a disposizione h24; tutto il personale della Vigilanza Igienica è stato allertato e resterà operativo fino a cessata emergenza, così come il personale tecnico del centro operativo di Matera che è stato potenziato. Acquedotto Lucano, di concerto con il Comune di Matera, ha disposto il servizio sostitutivo tramite autobotti e attraverso la distribuzione di sacche di acqua da 5 litri confezionate.
Le autobotti sono ubicate nelle seguenti zone: ospedale Madonna delle Virtù, piazza Matteotti, piazza Sant’Agnese, piazza San Pietro Caveoso, via Don Luigi Sturzo (chiesa San Paolo), VIA Nino Rota-angolo via dei Dauni, viale Nitti-angolo viale Ilvento, piazza Montegrappa (borgo La Martella), via Lussemburgo (borgo Venusio). L’acqua continuerà ad essere erogata per gli usi diversi da quelli potabili e alimentari.
Le analisi alle quali fa riferimento l’ordinanza del sindaco sono state eseguite mercoledì scorso, 17 ottobre, ed i campioni sono stati prelevati congiuntamente da Acquedotto Lucano e Asm. Sul posto, al partitore di contrada Terlecchia, è stata rilevata la presenza del disinfettante cloro residuo (libero) pari a 0,20 mg/l. Le analisi batteriologiche eseguite su questi campioni di acqua da parte di Acquedotto Lucano sono risultate tutte conformi al decreto legislativo 31 del 2001; le analisi eseguite da Asm hanno invece rilevato la presenza di 92 unità formanti colonia per 100 milligrammi, nonostante la presenza accertata di cloro residuo (0,20/mg).
Acquedotto Lucano e Asm, al fine di verificare e approfondire ulteriormente la qualità dell’acqua, nella giornata di ieri, 18 ottobre, hanno nuovamente eseguito prelievi congiunti presso i serbatoi di Serra Venerdì e Iazzo Gattini, nonché presso le fontane ubicate in piazza Marconi, via Madonna delle Virtù e via della Quercia; nella stessa giornata, solo Acquedotto Lucano ha eseguito campionamenti anche ai serbatoi di Montescaglioso e Terlecchia, i cui esiti analitici saranno comunicati nelle prossime ore.
E’ utile precisare che la città di Matera è servita dallo schema idrico Sinni-Pertusillo (lo stesso che alimenta l’abitato di Montescaglioso), e pertanto gli esiti dei campionamenti non possono in alcun modo riguardare altri comuni della provincia che sono invece serviti da altri schemi di approvvigionamento (Frida e Metapontino)
LINK http://www.trmtv.it/home/scienza-e-salute/2018_10_19/182995.html

giovedì 11 ottobre 2018

La campagna “Io non rischio” in tre piazze lucane nel fine settimana



Comincerà nel prossimo fine settimana l’ottava edizione di ‘Io Non Rischio’, “organizzato dal Dipartimento nazionale e dall’Ufficio regionale della Protezione civile”. Lo ha reso noto l’ufficio stampa della Giunta regionale lucana specificando che “a Potenza l’evento si terrà sabato 13 ottobre in piazza Matteotti a partire dalle ore 8,30, il giorno dopo stesso evento e stesse modalità a Villa d’Agri in piazza Zecchetin. A Matera, invece, saranno dedicate due intere giornate il 13 e 14 ottobre in piazza Vittorio Veneto”.
In tutte e tre le piazze – è scritto nel comunicato dell’Ufficio Protezione civile del Dipartimento Infrastrutture e mobilità della Regione Basilicata – “un buon numero di volontari istruiti nei corsi che si sono tenuti durante tutto il 2018, entreranno a contatto con la pubblica opinione per spiegare il significato di “Io Non Rischio 2018″, la prevenzione e i comportamenti da adottare prima e dopo un evento calamitoso (terremoti e alluvioni)”.

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mercoledì 10 ottobre 2018

VIAGGIO ALL’INTERNO: SAN FELE ( LUCANIA)


San Fele 

Alcuni graffiti, ritrovati nelle grotte di Santa Croce, di Pierno e di Civita, attestano che il territorio fu abitato, nel III-II millennio a.C., dagli Ausoni. San Fele nasce nel 969 come Castrum, voluto da Ottone I di Sassonia per difendersi dagli assalti bizantini, ma la fortezza divenne pure luogo di prigionia di personaggi celebri: Enrico di Baviera, Enrico, figlio di Federico II ed Ottone di Brunswich.
Nel Catalogo dei Baroni del XII secolo è Sanctus Felix e Sanctus Felis, mentre nelle carte angioine è Terra S. Felicis, dal nome del santo vescovo africano di Tibari, venerato a Venosa, da dove si suppone siano venuti i primi abitanti, che costruirono le loro case a ridosso del castello.
Durante la dominazione angioina si chiamò San Felì e sotto gli aragonesi San Fele. Secondo il Racioppi, il nome d’oggi è la pronuncia italica popolare della pronuncia francese San-Felì. I signori che si avvicendarono dall’XI al XV secolo nel possesso del feudo, ambito per la sua impenetrabile posizione e come punto strategico di tutta la Valle di Vitalba, godevano dei favori dei re dell’epoca. Federico II nel 1240 e Carlo d’Angiò nel 1270 fecero ampliare il castello
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martedì 9 ottobre 2018

MIGRANTI SANFELESI A NEW YORK



Alla fine del 1800 un consistente numero di immigrati provenienti dal villaggio di San Fele, in provincia di Potenza, nella regione Basilicata, si stabilirono nella zona di Buffalo, nella parte occidentale di New York, negli Stati Uniti. Il primo gruppo di San Fele, l'Italia, arrivò in America nei primi anni del 1870. New York City, Trenton e Newark, New Jersey e Buffalo, New York sembrano essere state le città più popolari. Le famiglie Lapetina, Lombardo, Christiano, Napoli, Andriaccio, Marino, Crecca, Lunghino, Radice, Tauriello, Tronolone e DiGiacomo furono tra i primi coloni a Buffalo, New York. Il 6 maggio 2000, oltre 600 persone hanno partecipato ad una chiesa di Santa Messa degli Angeli. Subito dopo la Messa, 300 persone hanno partecipato ad un ricevimento al D'Youville College, onorando gli antenati della comunità di San Fele a Buffalo, New York. La risposta a questa relazione fu sorprendente e notevole. I partecipanti hanno assistito a una giornata di felicità e gioia indimenticabili, un ritorno alla loro eredità con la loro famiglia etnica! Questa espressione di orgoglio e amore rese inevitabile Reunion 2001. Pertanto, abbiamo di nuovo onorato i nostri antenati che sono venuti nel Nuovo Mondo e hanno nutrito figli e figlie che hanno lottato per fare una vita migliore per le generazioni passate, presenti e future. Abbiamo anche pagato rispetto alla loro casa italiana di San Fele. Questo tributo è stato realizzato mentre noi, i loro discendenti, pregavamo, cenavamo e bevevamo mentre celebravamo la nostra famiglia e rendevamo grazie a tutti quelli San Felesi che ci hanno preceduto. La comunità di San Fele deve un debito di gratitudine ai membri fondatori della San Fele Association di New York occidentale. Questi orgogliosi fondatori americani dei Sanfelesi sono: Carmela 'Anastasia' Colucci, Ronald 'Rubino' Carnevale, John 'Lapetina' Christiano, Michael 'Abbarno' Marfino, DDS, Hon. Il sindaco Anthony Masiello, Nicholas Mecca, Joseph Naples, Anthony 'Papa' Paul, Daniel e Joseph Tauriello, e Joseph F. 'Romanello' Tomasulo

venerdì 10 agosto 2018

Bando Periferie. Il sindaco di Matera chiede un incontro al Presidente Conte

Di seguito il testo integrale della lettera

Illustre Presidente,
Le scrivo con animo rammaricato per la decisione del Senato, sostenuta dal Governo, di sterilizzare sino al 2020 le risorse rinvenienti dal Bando delle Periferie e dirette a sostenere progetti selezionati di molti comuni italiani.
Matera è stata gratificata da tali risorse per 13 milioni e 120 mila euro finalizzate a interventi rilevanti per esaltare il corridoio di accesso alla città dalla via Appia (porta monumentale) e un’area oggi marginale ma destinata a divenire strategica per il carico degli investimenti pubblici e privati in atto.
Sono luoghi destinati a dare dignità urbana e funzioni decisive a una città che nel 2019 rappresenterà l’Italia in Europa.
Quello che più inquieta il Sindaco di Matera è l’omissione istituzionale di tale ruolo con una scelta indifferenziata che disinvoltamente ha ignorato la responsabilità rappresentativa di cui Matera sarà investita nel prossimo anno.
E’ sconcertante registrare come in occasioni similari lo Stato abbia potenziato i flussi finanziari per garantire la conquistata rappresentanza internazionale di un territorio italiano, mentre a Matera, Capitale Europea della Cultura 2019, vengano sottratte risorse essenziali e impedita l’attuazione di qualificanti interventi urbani.
Devo confessarLe che, malgrado i trionfalismi di rito, il Governo nazionale è stato parsimonioso con l’Amministrazione Comunale assegnando risorse statali per non più di 36 milioni di euro, dai quali vanno oggi sottratti i 13 milioni del bando delle periferie.
Poiché non sono più consentiti livelli di attesa e l’allarme è grande, Le chiedo ufficialmente di incontrarLa perché Lei possa registrare con più ampiezza di elementi la pesante condizione della mia Città rispetto a questa imprevista e sorprendente decisione politica.
Non siamo latitanti o insipienti in quanto con protocollo n.59697/2018 Le sono stati trasmessi progetti definitivi ed esecutivi degli interventi più rilevanti.
Affido alla Sua sensibilità culturale e politica la denunciata situazione di disagio della mia Città, che non meritava un simile trattamento.
In attesa di un Suo positivo riscontro, voglia gradire i sentimenti della mia stima e della mia cordialità.

giovedì 19 luglio 2018

Imprese del Sud, nuova agevolazione “Macchinari Innovativi”: requisiti e cosa finanzia



È pari ad oltre 340 milioni la dotazione dell'agevolazione Macchinari Innovativi per le piccole e medie imprese del Sud. Il decreto MISE pubblicato in GU del 17 luglio 2018 definisce requisiti, spese ammesse e cosa finanzia il bonus per la fabbrica intelligente.


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martedì 17 luglio 2018

Basilicata: differiti termini domande per misure Psr

A seguito “delle richieste di proroga pervenute e per consentire ai beneficiari di far fronte alla complessità delle attività finalizzate alla costituzione dei partenariati e propedeutiche alla attivazione delle Misure 4.1, 4.2 e 16.0 in modalità filiera” del Psr (Piano sviluppo rurale), la Giunta regionale della Basilicata, su proposta dell’assessore all’agricoltura, Luca Braia, “ha approvato il differimento dei termini di presentazione delle relative domande”.
Lo ha reso noto l’ufficio stampa della stessa Giunta. In particolare, “è stato rinviato al 3 ottobre 2018 il termine per la Misura 4.1 ‘Sostegno a investimenti nelle aziende agricole’ Approccio di Filiera, così come il termine per la Misura 4.2 ‘Sostegno a investimenti a favore della trasformazione/Commercializzazione e/o sviluppo dei prodotti agricoli’ Approccio di filiera. E’ differito, invece, al 18 ottobre 2018 il termine per la presentazione delle domande di sostegno relative alla Misura 16.0 ‘Valorizzazione delle filiere agroalimentari’. Nei prossimi giorni sarà pubblicato il provvedimento”.

sabato 14 luglio 2018

Il Ministero dell’ambiente ha avviato la VIA per la perforazione del pozzo “Alli 5” in Val D’Agri

Il Ministero dell’ambiente ha avviato la Valutazione di Impatto Ambientale per la perforazione e messa in produzione del pozzo “Alli 5” , per la concessione di coltivazione idrocarburi Val D’Agri. Il progetto prevede la perforazione e la messa in produzione del nuovo pozzo “Alli 5” nell’area cluster Sant’Elia 1 – Cerro Falcone 7 della concessione di coltivazione di idrocarburi “Val d’Agri”. Il proponente è ENI e il pozzo interesserà la Basilicata in provincia di Potenza nel comune di Marsico Vetere. Il pubblico può presentare osservazioni al ministero dell’ambiente entro il 10 Settembre prossimi. La concessione Val d’ Agri scade il 26 Otttobre 2019 mentre l’Eni con istanza pervenuta al Ministero dello sviluppo economico il 27 ottobre 2017, in qualità di rappresentante unica della concessione di coltivazione, ha chiesto la proroga decennale della concessione stessa. La Val d’Agri si conferma di forte interesse per le compagnie petrolifere mentre a scadenza concessione vedremo, dichiara l’associazione “No scorie Trisaia” cosa farà il nuovo governo sia sul rinnovo della concessione Val d’Agri che sull’autorizzazione di nuovi pozzi

mercoledì 11 luglio 2018

Basilicata. Ispettorato del lavoro controlli in edilizia e ristorazione, diverse le irregolarità

Nell’ambito dei controlli nel settore edile in Basilicata, l’Ispettorato del lavoro e i Carabinieri hanno scoperto quattro aziende irregolari su nove esaminate: tre persone sono state deferite in stato di libertà all’autorità giudiziaria e, su 27 lavoratori, cinque sono irregolari e uno “in nero”

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http://www.trmtv.it/home/attualita/economia/2018_07_11/175738.html

Istat su differenziata e rifiuti urbani: la Basilicata (col Molise) ne produce meno


I dati elaborati dall’Istituto di Statistica nazionale confermano che la Basilicata (insieme al Molise) è la regione italiana che produce meno rifiuti urbani. Il dato – riferito all’anno 2016 – sarebbe pure da ascrivere tra quelli positivi se non fosse che anche le quote di raccolta differenziata sono altrettanto basse.
Se nel 2016 infatti i rifiuti urbani prodotti da un singolo lucano pesano 353 kg la quantità differenziata è di un misero 39,2%. Il dato medio in Italia pesa la produzione annuale procapite nel 2016 in quasi 500 kg con una percentuale di raccolta differenziata sul totale dei rifiuti pari al 52,5%I

venerdì 29 giugno 2018

A Matera il 13 luglio prossimo l’evento nazionale “Lavoro che cambia: professioni del futuro”


Creare un tavolo di confronto tra i più autorevoli esperti italiani ed europei sulle politiche del lavoro” è l’obiettivo dell’evento nazionale “Il Lavoro che cambia: le professioni del futuro”, che si svolgerà a Matera il 13 luglio (dalle ore 15), organizzato dall’Agenzia regionale lavoro e apprendimento in Basilicata (Lab). Il programma è stato presentato oggi, a Potenza, nel corso di una conferenza stampa.

All’evento interverranno, tra gli altri, i direttori delle Agenzie regionali per il lavoro delle Regioni Emilia Romagna e, i dirigenti di Enea e della Fondazione gazzetta amministrativa, i rappresentanti dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (Anpla) e la responsabile nazionale di Eures, la rete europea per la mobilità internazionale dei lavoratori che opera in 32 Paesi. L’evento sul lavoro che cambia si svolgerà al termine della riunione annuale delle Rete Eures italiana: “E’ stato accolto l’invito che la Lab ha rivolto al Coordinamento nazionale Eures l’anno scorso – ha spiegato il direttore generale Antonio Fiore – in occasione dell’evento organizzato da Regione Basilicata, Lab e Zentrale Auslands und Fachvermittlung, il servizio di collocamento internazionale della Germania, per la selezione di giovani professionalità da assumere in strutture sanitarie tedesche”.

La Lab è organizzata in una struttura direzionale con sedi a Potenza e Matera e quattro sedi periferiche territoriali (Lauria, Venosa, Villa d’Agri e Tricarico). Coordina otto Centri per l’impiego con sei sub-centri.

martedì 26 giugno 2018

“Andare per stadi”, la cultura italiana raccontata attraverso i “templi” del calcio

Recensione del volume di Pierluigi Allotti, Il Mulino 2018

Che il calcio rappresenti qualcosa di importante per il nostro paese mi sembra affermazione scontata. Esso emana un fascino sportivo, sociale e politico ineludibile, rappresentando una chiave di lettura che ci permette di individuare le traiettorie della nostra società, della nostra capacità di vivere insieme quasi del nostro destino nazionale. E il calcio italiano come ritasi pagano, e come liturgia laica ci viene descritto da Pierluigi Allotti nel suo ultimo e agile volume edito da Il Mulino, Andare per stadi, Euro 12.
Il libro affronta e propone il calcio italiano dal lato, per restare nel solco del rito di massa come riferimento, delle sue cattedrali: gli stadi. Così facendo il testo si muove fra la storia d’Italia: dall’epoca dell’Italia liberale ai nostri giorni, dimostrando la vitalità, la gioia e le possibilità che il calcio rappresenta, e ha rappresentato, nel nostro paese e allo stesso tempo mettendone in risalto i limiti, le difficoltà e gli errori.
Il libro parte da Torino, dal confronto fra Italia e Francia del 29 marzo 1914 allo Stadium, non quello, ovviamente, che gli appassionati conoscono oggi. Confronto amichevole vinto dall’Italia per due a zero. Il racconto della partita e di tutto ciò che vi si mosse intorno dà l’opportunità all’autore per affrontare l’Italia dei primi del Novecento che cambia, che si modernizza ma che, allo stesso tempo, sta per affrontare il primo conflitto mondiale. E gli fornisce quindi la possibilità di parlare dell’evoluzione di una città del nord come Torino, roccaforte della corona e del progresso industriale del paese.
Il calcio cominciò presto ad assumere rilevanza di massa, come mette in risalto Allotti affrontando la partita Genoa – Pro Vercelli del 14 maggio del ’22, match perso dalla squadra di casa. Ed è singolare quanto scrisse, emblematicamente, “L’Ordine Nuovo” il giornale comunista diretto da Gramsci: “Genova è in lutto”. Simbolo che il fenomeno aveva dimensioni tali ormai che anche giornali alieni da interessi di questo tipo non potevano astenersi dal parlarne. Di particolare interesse è la parte in cui, attraverso la descrizione della nascita dello stadio del Bologna, Allotti racconta l’impossessarsi fascista dello gioco del pallone, che divenne centrale nella pedagogia, così come tutto lo sport, con cui il regime voleva “avvolgere” ed “educare” il paese, soprattutto i più giovani. Tra l’altro proprio il giorno dell’inaugurazione dello stadio, 31 ottobre 1926, alla presenza di Mussolini, si consumò, nel pomeriggio, mentre quest’ultimo si avviava verso la stazione, un tentativo di attentato al Capo del governo fascista, di cui fu individuato e accusato come colpevole Anteo Zamboni, linciato per questo dalla folla sul posto.
Evento che diede a Mussolini il pretesto per instaurare quanto già era nei fatti, e cioè il regime dittatoriale, attraverso la messa fuorilegge, il mese dopo, di tutti i partiti di opposizione. Sotto il regime si aprì per il calcio una delle stagioni più proficue. Per il regime esso rappresentava un’arma di propaganda importante (basti pensare al mondiale organizzato in casa e vinto nel 1934): “Sotto il fascismo –scrive l’autore – si aprì una stagione d’oro per il calcio italiano, strumento di propaganda tra i più efficaci a disposizione del regime, se era vero – come pure sosteneva Pozzo, richiamato dal presidente della Fgci Arpinati sulla panchina della Nazionale prima dell’incontro con i portoghesi – che «una vittoria riportata all’estero da coloro che difendono ufficialmente i colori nostri ha maggiore valore di dieci discorsi diplomatici»”.
Ma gli stadi sono stati simbolo anche di speranza per l’Italia che si rialzava dal secondo conflitto mondiale: un paese libero e repubblicano. Come il Filadelfia dove giocò il grande Torino di Valentino Mazzola (segnato dalla tragica sorte di Superga) simbolo di un’Italia che voleva risollevarsi dai lutti della Seconda guerra mondiale e tornare a divertirsi, sognare ed entusiasmarsi. Così come il grande stadio di San Siro, nella veste rinnovata del dopoguerra, che il 1° ottobre del 1961 registrò lo scontro fra l’Inter di Herrera ed il Milan di Rocco di fronte a più di 80mila spettatori. Era l’Italia del boom che nelle due milanesi scorgeva due filosofie di gioco, e forse di approccio alla vita: entrambi modelli vincenti, almeno nel calcio, di una delle città capofila del cosiddetto miracolo italiano.
Per non dimenticare il Cagliari di Gigi Riva che compì la vera e propria impresa di portare lo scudetto in Sardegna e che lasciò l’Amsicora, stadio dei trionfi, per giocare la prima partita dell’allora Coppa dei Campioni al Sant’Elia stadio comunale, impianto nuovo che voleva celebrare la squadra di Scopigno e “rombo di tuono” e dimostrare come anche il sud del paese potesse dire la sua nel mondo del calcio. Ma gli anni Settanta rappresentarono per il paese un periodo difficile e tormentato a più livelli, in cui la violenza si fece armata trovando delle rispondenze negli scontri di piazza e in quelli degli stadi, fenomeno quest’ultimo che in Italia avevano trovato ben presto significative manifestazioni. E’ il caso della morte del tifoso laziale Paparelli colpito da un razzo sparato dalla curva sud (occupata dalla frange più calde del tifo giallorosso), durante il derby giocato allo stadio Olimpico il 28 ottobre del 1979. Gli anni ’80 avrebbero conosciuto lo scandalo del calcio scommesse con la polizia che arrestò alcuni giocatori della Lazio prelevandoli dallo Stadio Adriatico dove si era giocata Pescara – Lazio.
Sempre negli anni ’80 si riaccesero rivalità già calde, come quella fra Juve e Roma, che si rinfocolò con l’annullamento, contestato, del gol di Turone durante una partita giocatasi allo stadio comunale di Torino il 10 maggio 1981. Si vissero, inoltre, imprese sportive vere e proprie come il titolo del Verona di Bagnoli (degli stranieri Briegel ed Elkjaer) o l’arrivo della filosofia sacchiana sul calcio nostrano, manifestatasi in tutta la sua importanza nello Stadio San Paolo di Napoli, al cospetto del Napoli, vincente e divertente, di Maradona, il 1 maggio del 1988, quando i rossoneri (di proprietà di Silvio Berlusconi) “sbancarono”, come si dice oggi, lo stadio, vincendo e uscendo fra gli applausi dei tifosi di casa che ne riconobbero la superiorità. Gli anni ’90 con il mondiale in Italia avrebbero portato ad un ammodernamento degli stadi, di cui l’emblema fu quello di Bari, nato su progetto di Renzo Piano, che ospitò la finale per il terzo e quarto posto dei mondiali fra Italia e Inghilterra.
Passando da Baggio che, tornando a Firenze, nello stadio che lo aveva visto protagonista, dopo la contestata cessione alla Juve, non tirò il rigore concesso a favore della Juve, fino al prototipo degli stadi moderni e funzionali nel nostro paese e cioè lo Juventus Stadium (inaugurato l’8 di settembre del 2011), il libro si chiude con una ricognizione della situazione stadi nel nostro paese, dove molti spettatori hanno abbandonato la partita dal vivo per tutta una serie di motivi, e dove la costruzione di impianti di proprietà delle società, e ammodernamento di quelli già esistenti, procede lungo un percorso lento, ma forse inesorabile.
Il libro racchiude dunque la storia del nostro paese all’interno dell’evoluzione di questa tipologia di impianti sportivi, cogliendone gli sviluppi, i ritardi e le possibilità nonché le sfide mancate e vinte.
Un modo intelligente, quello utilizzato dall’autore, per suggerire piste di indagine sulla società e sulla storia del nostro paese e anche per fornire un sano e brillante divertimento per chi ama leggere di questo sport. Una ultima suggestione: resta sempre affascinante il racconto del gol fatto con la parola scritta (che propone termini che la giustapposizione quotidiana ha reso disponibili nel vocabolario di tutti).
In un mondo di immagini in cui i gol a volte si vivono in tempo più che reale, da tutte le angolazioni, nulla può, a mio parere, eguagliare un Gianni Brera (più volte citato nel libro) che conia definizioni che sono rimaste nella storia, come l’appellativo di “rombo di tuono” dato a Riva, o di altri giornalisti che raccontano una rete. Prendo un esempio fra tutti (nel libro ce ne sono tanti). L’autore, con riferimento al derby di Milano del 1° ottobre del ’61, così scrive: “I rossoneri iniziarono a ritmo elevato sorprendendo i nerazzuri. E già al 4’ Pivatelli, liberissimo, su angolo di Rivera, sciupò una palla gol mettendo di testa al lato. Tre minuti dopo, arrivò il primo tiro in porta dell’Inter, ma al 18’ il Milan passò in vantaggio: Pivatelli, ancora una volta libero dalla marcatura di Bolchi, su uno spiovente in area di David staccò di testa, da cinque metri, incornò in rete sulla sinistra del portiere nerazzurro, Lorenzo Buffon. Al 27’, sempre Pivatelli sfiorò il raddoppio con un «sinistro omicida» (Brera); e al 45’ fu poi l’Inter a rendersi pericolosa con un destro insidioso di Bettini, respinto in tuffo, di polso, da Ghezzi”.
Chi è appassionato di calcio può riconoscersi (e riconoscere tante altre situazioni lette e vissute) in questi termini. Nella descrizione di Allotti, quasi può vedere l’azione, per chi non è interessato quantomeno rappresenta lo sforzo appassionato di descrivere e rendere vivo nel presente un atto che appena consumato passa, ma resta comunque vitale, così come il gioco del pallone nel nostro paese.

mercoledì 20 giugno 2018

Bullismo: 3 lucani su 10 lo subiscono, e il 70 per cento non ne parla


I dati di una ricerca della Società italiana di pediatria
Il 30% dei lucani tra i 14 e i 18 anni ha subito “in silenzio” atti di bullismo (nel 10,5% dei casi si tratta di cyber bullismo), altrettanti sono stati “bulli”, e il 70% delle vittime non ne ha parlato con nessuno: sono alcuni dei dati emersi da una ricerca svolta dalla Società italiana di pediatria (Sip) su un campione di tremila ragazzi, e presentata stamani, a Potenza, nel corso di un incontro, dal garante dell’infanzia, Vincenzo Giuliano, e dal presidente regionale della Sip, Domenico Armiento.
Oltre al bullismo, dallo studio emergono altri due fattori critici, che riguardano lo stato psicologico dei giovani e la loro alimentazione: la metà degli intervistati, infatti, ha dichiarato di essere stato “così male da non riuscire a trovare sollievo”, e uno su due ha espresso la necessità di un sostegno psicologico (il 90% non lo ha poi fatto, e il 2,3% ha utilizzato quello della scuola).
Coloro i quali si sono rivolti a uno psicologo (6%) lo hanno fatto per problemi familiari (4%) o per disagio comportamentale o sentimentale (4,2% circa).
Sul fronte alimentare, invece, un adolescente su quattro si vede in sovrappeso, ma solo l’11,7% lo è effettivamente. Il 53,2% fa colazione regolarmente, ma il 46% non pratica un’attività sportiva. Un ultimo aspetto riguarda l’uso dei cellulari: l’età media per il primo smartphone è tra i 10 e i 12 anni, ma l’1,4% lo ha avuto a 5 anni, e il 34% tra i 6 e i 10 anni. Un adolescente su due, infine, ammette di “navigare” spesso sui social, rasentando quindi la soglia dell’internet addiction.
“In base a questi risultati” ha spiegato Giuliano “è necessario creare una rete tra enti, istituzioni e associazioni per far fronte a questi problemi, e questo è uno degli obiettivi dell’incontro di oggi, per cercare di programmare le prossime azioni di tutela dei nostri giovani”. Armiento ha invece evidenziato “le difficoltà degli adolescenti, emotive e comportamentali, con aspetti che stanno cominciando a emergere anche tra i bambini”.

martedì 19 giugno 2018

Basilicata. Dalla Regione tre avvisi pubblici da 35milioni di euro per imprese, artigiani e commercio




In totale, le risorse messe in campo dalla Regione Basilicata ammontano a 35 milioni di euro. Gli avvisi pubblici presentati da Pittella e Cifarelli, rispettivamente presidente della Regione e assessore alle politiche per lo sviluppo riguardano tre bandi: Piani di sviluppo industriale attraverso Pacchetti integrati agevolativi (Mini Pia), Impresa artigiana innovativa e piccola distribuzione in marcia verso l’innovazione.

Il primo bando ha lo scopo di “definire le procedure attuative per la selezione di piani di sviluppo industriale attraverso lo strumento di incentivazione dei Pia (Pacchetti integrati di agevolazione)” per il “rafforzamento delle imprese esistenti e alla creazione di nuove iniziative imprenditoriali”, con 27 milioni di euro (dal Po Fesr 2014-2020), per attività da avviare nei settori dell’aerospazio, dell’automotive, della bioeconomia, dell’energia, dell’industria culturale e creativa. L’importo minimo dei progetti è di un milione di euro per le nuove iniziative, e di 500 mila euro per gli investimenti di ampliamento o di diversificazione. Il contributo massimo è di 1,5 milioni di euro.

Quattro milioni di euro sono destinati al bando sull’artigianato, per “sostenere la competitività delle imprese artigiane promuovendone gli investimenti in innovazione di prodotto, processo, organizzativa e commerciale e favorendone il ricambio generazionale”. Sono ammissibili progetti d’importo minimo di diecimila euro, con una copertura massima del 50% e un contributo fino a 20 mila euro.

Altri quattro milioni sono destinati al bando sul commercio, per “concedere aiuti nella forma di contributo finalizzati al rilancio delle attività commerciali, soprattutto nei centri storici, promuovendone gli investimenti in innovazione di prodotto, processo, organizzativa”. I settori di attività vanno dai supermercati al commercio al dettaglio (sostegno del 50% e contributi fino a 20 mila euro).

“Abbiamo deciso di dare ossigeno al commercio e all’artigianato lucano, fatto da veri e propri imprenditori che svolgono anche funzione di animazione della economia regionale. Dopo la legge sull’artigianato da noi varata, e dopo aver avviato un percorso con le associazioni di categoria, finalmente abbiamo stanziato risorse importanti per incentivare i nostri commercianti ed artigiani” ha detto il presidente Pittella presentando l’iniziativa regionale dedicata a imprese, artigianato e commercio: “È un segmento” ha aggiunto “a cui prestare attenzione e che merita sostegno tanto per i piccoli quanto per i grandi investimenti. Accanto a questi bandi, ci sono poi 27 milioni di euro per aiutare gli investimenti delle piccole e medie imprese. Diamo la possibilità di recuperare un sito dismesso o di rilevare aziende in crisi. Ci sembrano opportunità significative che il nostro tessuto imprenditoriale credo sia in grado di cogliere”.

“Si tratta” ha poi spiegato l’assessore regionale alle Politiche di sviluppo, Roberto Cifarelli “di avvisi pubblici che erano molto attesi, soprattutto per quel che riguarda l’artigianato ed il commercio. Parliamo di settori particolarmente importanti nell’economia lucana. Sono 10.500 circa, le imprese iscritte nell’albo degli artigiani: settemila nella provincia di Potenza, 3.500 in quella di Matera. Abbiamo messo a disposizione per gli avvisi su artigianato e commercio, 4 milioni di euro per ciascuno, a valere sulle risorse recuperate dalla ex card carburante per attività di sviluppo. Il terzo bando, quello relativo ai Mini Pia è stato pubblicato invece per dare un’occasione anche alle piccole e medie imprese che non avevano potuto aderire al precedente avviso sui Pia, del 2015, mettendo a disposizione 27 milioni di euro”.

giovedì 14 giugno 2018

Rapporto Bankitalia. Nel 2017 “modesta crescita” dell’economia in Basilicata


Cresce il turismo, diminuiscono le esportazioni
Nel 2017 l’attività economica in Basilicata “è cresciuta in maniera modesta”, sostenuta soprattutto dall’andamento dell’industria e dei servizi: cresce il turismo, non solo a Matera ma anche in molte aree della regione, le esportazioni sono però diminuite, in relazione al calo dell’automotive, bilanciato però dalle estrazioni petrolifere.
I dati sono contenuti nel rapporto “Economie regionali, l’economia della Basilicata” realizzato da Bankitalia e presentato stamani a Potenza, nel corso di una conferenza stampa.
Il valore aggiunto dell’industria è aumentato dell’1,6%, sostenuto dalla ripresa delle estrazioni (cresciute, per petrolio e gas, del 30%). Un aumento che tocca in particolare anche le piccole imprese lucane, con una ripresa degli investimenti. Lo scorso anno segna però una stagnazione del settore delle costruzioni e un arretramento della produzione agricola (-3,8%) in tutte le principali colture.
Crescono ancora i servizi (+1,3%), e in particolare il segno positivo contraddistingue il settore turistico lucano: non solo per le presenze a Matera (+9,4%) che accoglie un terzo dei turisti arrivati in Basilicata, ma in generale in tutta la regione (+6,5).
Nel 2017, inoltre, l’occupazione si è ridotta del 2,2%, a fronte di una crescita dell’1,2% nel Mezzogiorno, interrompendo così la ripresa del triennio precedente, che aveva permesso un riavvicinamento ai livelli occupazionali pre-crisi: il calo ha riguardato sia i dipendenti che gli autonomi (anche se nei primi tre mesi del 2018 l’andamento ha ripreso a crescere dell’1,6%).
Il tasso di occupazione è sceso al 49,5% (dal 50,3), mentre per i laureati è rimasto sostanzialmente stabile al 68,9%, “circa dieci punti percentuali in meno rispetto al dato nazionale”.
Sul divario con l’Italia “influisce la domanda di lavoro – è scritto nel rapporto – da parte delle imprese lucane, meno orientata verso i lavoratori con un’elevata dotazione di capitale umano”.
Nel 2017, infine, è proseguita l’espansione dei prestiti bancari (2,8%), e il reddito disponibile delle famiglie “ha risentito della debolezza del mercato del lavoro registrando una riduzione che ha interrotto la crescita del triennio precedente”

martedì 24 aprile 2018

Carabinieri. Cambio al vertice della Regione Forestale Basilicata

Il colonnello Angelo Vita è il nuovo comandante della Regione Carabinieri Forestale “Basilicata” e subentrerà al generale di brigata Antonio Danilo Mostacchi – trasferito al comando della Regione Carabinieri “Puglia” – in un cerimonia in programma a Potenza il 26 aprile, alla quale parteciperà il generale di divisione Davide De Laurentis, vicecomandante Unità forestali, ambientali e agroalimentari Carabinieri.
Il  colonnello Vita è nato a Satriano di Lucania (Potenza): è laureato in ingegneria civile e in giurisprudenza nell’Università “Federico secondo” di Napoli ed è stato “coautore della versione italiana del corso interattivo del Segretario generale Cites sulle disposizioni della Convenzione di Washington”.
Ha svolto la sua carriera nel Corpo forestale dello Stato: poi, “con l’assorbimento del Corpo nell’Arma dei Carabinieri, dal 2017 è comandante del Gruppo Carabinieri Forestale di Potenza”.
colonnello Vita

domenica 22 aprile 2018

LA PIANISTA GIAPPONESE YAMANAKA IL 24/04 A POTENZA

"Un nuovo appuntamento con il grande jazz si terrà il prossimo martedì 24 aprile all’Auditorium del Conservatorio di musica “Gesualdo da Venosa” di Potenza alle 20,30. Protagonista del palco potentino sarà la pianista giapponese Chihiro Yamanaka e il suo Electric Female Trio, un concerto esclusivo organizzato da Marajazz in collaborazione con il Jazz club Potenza del Circolo culturale Gocce d’Autore. Considerata tra le pianiste più importanti e geniali del ventunesimo secolo dal New York Times e uno dei talenti jazz più grandi da decenni da Jazz Life magazine, l’artista porterà in scena il suo progetto live The Spheres.

L’acclamata pianista giapponese, tra le più importanti della scena jazz contemporanea con quindici dischi all’attivo su Verve Records ed ora anche con Blue Note Records, è impegnata in tour europeo che l’ha condotta a Londra, Parigi, Milano, Perugia, Roma e ora nel capoluogo lucano. Pianista straordinaria dal profondo senso della melodia e dalla tecnica impeccabile, capace di essere sorprendentemente delicata e incredibilmente vigorosa, Yamanaka si esibirà nel suo Electric Female Trio. Il pianoforte sarà dunque affiancato da una potente sezione ritmica tutta al femminile e dall'anima internazionale: l'italiana Ilaria Capalbo al basso elettrico e contrabbasso e l'israeliana Karen Teperberg alla batteria. Un trio pronto a sorprendere il pubblico con un concerto dinamico e intenso al tempo stesso, che disegna un percorso musicale originale e coinvolgente.

La pianista di adozione newyorkese, nata a Fukushima ed cresciuta a Tokyo, ha cominciato lo studio del pianoforte all’età di soli quattro anni. Terminati gli studi presso la Royal Academy of Music in Inghilterra, si trasferisce negli Stati Uniti, dove consegue il diploma presso il Berklee College of Music di Boston dove attualmente insegna e vince il Down Beat’s Outstanding Performance Award. Vanta una serie di collaborazioni con i musicisti di maggior rilievo della scena jazz contemporanea. Si esibisce in solo, in trio e con orchestra nei jazz festival e nelle venue più importanti del mondo: dall'Umbria Jazz Festival, dove nel 2011 ha aperto il concerto di Herbie Hancock/Shorter/Miller, al Lincoln Center di New York e al leggendario Ronnie Scott's a Londra, dove ha registrato sold out a ogni data
".

venerdì 30 marzo 2018

Dal 20 al 22 Aprile, il progetto “STAY II” a Grassano(MT), tra giovani lucani e decisori politici


Se sei in giovane resistente, che ha deciso di investire le sue forze in Basilicata o sei nel grande dubbio di restare o andare via, allora non puoi non partecipare al progetto “Stay II”.E’ la domanda che gli organizzatori di questo progetto pongono ai giovani lucani per invogliargli a partecipare a Grassano, nel materano, dal 20 al 22 Aprile 2018, per un incontro tra i giovani cittadini di Basilicata e i decisori politici della Regione, per mettere sul tavolo diverse, importanti e delicate tematiche. L’idea di “Stay II” voluta dall’Associazione B-Link, nasce dalla volontà di attivare percorsi di dialogo con i giovani per promuovere la partecipazione attiva dei ragazzi, il loro coinvolgimento alla vita politica e stimolare processi di condivisione, ma dall’altra parte sollecitare i decisori politici ad attivare procedure di ascolto delle istanze giovanili e a mettere in campo politiche attive per promuovere l’impegno e la partecipazione, favorire l’occupabilità e gestire i processi migratori.L’incontro a Grassano, dove B-Link riceve l’aiuto dell’Associazione Vox-Populi, prevede la partecipazione di 30 giovani e 10 decisori politici e due animatori di Basilicata Link, per un totale di 42 partecipanti, con una prima fase di lavoro e progettazione di diverse proposte ,cui successivamente i partecipanti devono portare nelle loro comunità per mettere in pratica quanto fuoriuscito dalle sessioni di lavoro a Grassano e poi rincontrarsi e valutare i risultati raggiunti. C’è quindi una grande voglia di mettersi in gioco per i giovani lucani, cui sentono la responsabilità di avere la propria vita e le sori della Regione nelle proprie mani. Stay II, è forse però un primo banco di prova sia di un nuovo sistema di co-progettazione di giovani residenti in luoghi diversi e sopratutto una fase di rodaggio in vista della prossima estate dove dovrebbe concretizzarsi un appuntamento che guardi,senza confini per numero di partecipanti, a tutta la Regione Basilicata.

giovedì 29 marzo 2018

AUGURI DI PASQUA 2018 BY LITTLE GARDEN NATURALE


PASQUA 2018







"L'ulivo è il simbolo della pace, non dura un solo giorno ma regna infinitamente tutti gli anni anche nelle vostre case, un Buona Pasqua 2018
a tutte le persone del mondo con una pace universale senza limiti e con piena di gioia e felicità per voi.
Autore: Sonny

LITTLE GARDEN NATURALE 





Potenza. Insediato il nuovo procuratore Capo Francesco Curcio

Si è insediato in mattinata presso la sede nel Tribunale il nuovo procuratore capo di Potenza, Francesco Curcio, giunto dalla Procura nazionale antimafia per sostituire il già pensionato Luigi Gay.
Originario del salernitano e sostituto alla Procura Nazionale antimafia, in passato Curcio ha ricoperto il ruolo di sostituto alla Procura di Napoli ed è stato protagonista su indagini di alto profilo, dalla P4 ai rapporti malavitosi tra Casalesi e banda della Magliana fino al caso politico sulla compravendita di senatori nel 2008. Importante la titolarità delle inchieste condivisa con il collega ed ex PM proprio a Potenza, Henry John Woodcock.
“La democrazia è ascoltare senza distinzioni – ha dichiarato sul modus operandi da perseguire insieme all’ufficio da dirigere – questo non basta, bisognerà poi capire e poi agire senza farsi influenzare. Ho una panoramica sui temi territoriali da tenere sotto controllo. Aspetto fondamentale – ha aggiunto – sarà la cooperazione”.
Ad accoglierlo le più alte rappresentanze delle Camere Penali di Potenza, Lagonegro e Matera, avvocatura ed i massimi in grado delle forze dell’ordine. In particolare, intervenuto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero De Raho, il quale ha sottolineato la capacità d’indagine e spessore umano del nuovo Procuratore Capo nel capoluogo lucano. Inoltre, unanime il ringraziamento al PM, Francesco Basentini, reggente dell’ufficio fin’ora.

martedì 27 marzo 2018

Confetti da Pompei e Palme di Sorrento dal Bar Fiorentino e il Bar Romano di Meta per Papa Francesco oggi su Rai Tre

24 marzo 2018

Confetti e Palme di Sorrento dal Bar Fiorentino e il Bar Romano di Meta per Papa Francesco oggi su Rai Tre Confetti bianchi e gialli, con i colori del Vaticano. Confetti che, all’insegna della tradizione sorrentina, diventano ambasciatori di pace e solidarietà. Confetti per i senza fissa dimora, gli ammalati, glia anziani, i carcerati, le suore di clausura.
L’iniziativa , come ogni anno,è coordinata da Annamaria Gargiulo, docente, Direttrice socio-assistenziale, scrittrice, con i volontari del Centro Diurno oratoriale “Crescere Insieme” del Santuario di Pompei, ha realizzato centinaia di margherite con l’effige di Papa Francesco, confetti della tradizione in Costiera Sorrentina che saranno offerti sabato, alla vigilia della domenica delle Palme, tra gli altri agli anziani della Chiesa di Santa Croce a Termini a Massa Lubrense, ai carcerati per le opere di Bartolo Longo a Pompei, al Convento di Clausura delle suore di S. Teresa in penisola Sorrentina, agli ammalati dell’Ospedale del Mare di Napoli.

Gemellaggio infine con le comunità di anziani dei comuni di Pannarano, in provincia di Benevento e di San Fele in provincia di Potenza. Inoltre riceveranno i confetti del Papa i degenti dell’Ospedale Pascale dei tumori di Napoli.
Un cesto con i confetti, come ogni anno, insieme a prodotti della terra Sorrentina, sarà fatto giungere a Papa Francesco.
Con la margherita di confetti anche l’effigie della Madonna di Pompei e dolci offerti da due imprenditori Sorrentini, i gestori dell’antico bar Fiorentino a Sant’Agata dei due Golfi e del bar Romano a meta di Sorrento.









domenica 25 marzo 2018

San Fele, fuga di gas in un'abitazione: anziana ustionata al volto

Tragedia sfiorata a San Fele, dove mercoledì pomeriggio, un’esplosione ha quasi sbriciolato il tetto di un’abitazione in aperta campagna. Erano passate da poco le 17.30, quando in Contrada Palazzuolo, a qualche chilometro di distanza dal centro abitato del comune vulturino, un improvviso boato ha fatto temere il peggio.
L’episodio, come detto, è avvenuto all’interno della casa di due anziani, in una zona abitata da non più di 5 famiglie. Entrambi i residenti si trovavano fuori dall’edificio impegnati in piccole faccende quotidiane, ma ad un certo punto la signora sarebbe rientrata. L’appartamento, presumibilmente, si era già riempito di gas quando la proprietaria, accendendo la luce, avrebbe involontariamente originato una scintilla che ha causato lo scoppio.


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