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sabato 7 gennaio 2017

SAN FELE:< Anno 969 d.C.- Anni 1886 e seguenti>



Anno 969 d.C. Ottone I di Sassonia, dopo la vittoriosa battaglia di Bovino, fa costruire su una delle tre cime che sovrastano la Valle di Vitalba, e precisamente su quella centrale, che da allora si chiamerà Monte Castello, un fortilizio con funzione di avvistamento e difesa contro i Bizantini. E’ nata San Fele, ovvero il Castrum Sancti Felicis.
Che sia stato l’imperatore sassone a costruire la rocca, e non Federico II come vogliono altri, può essere confermato dal fatto che, in occasione della numerazione civica del 1908, venga assegnato, fra i luoghi da censire, la Rampa di Ottone I, corrispondente all’attuale via Francesco Stia.
Il none dato al Castrum, “San Felice”, spiegato con la probabilità che i costruttori fossero Venosini, devoti di quel santo vescovo africano di Tripoli martirizzato a Venosa sotto Diocleziano. Thumbnail image
Preesistente alla Rocca era pure la Contea di Armatiedi o Armaterra, che si vantava di un castello, ora ridotto a pochi ruderi, perché distrutto nel 1431 dal conte di Sant’Angelo dei Lombardi, Giovanni Zurlo. In contrada Masone era già un castello ed un altro in contrada Valvano, appunto dei Conti Balban, che tanta parte avranno nella storia dell’Abbazia di Santa Maria di Pierno.
Anno 1020: Enrico II di Baviera, detto il Litigioso, essendosi opposto al nuovo imperatore Ottone II, vinto e relegato nel Castrum Sancti Felicis per breve tempo, liberato diverrà re di Germania, ma soprattutto egli è il padre dell’imperatore Enrico II ovvero S. Enrico.
Anno 1022: l’imperatore San Enrico visita il Castrum con il Patriarca di Aquilonia, l’arcivescovo di Colonia, l’arcivescovo di Milano, Eriberto di Intimiano, e numerosi Vescovi, Conti, Marchesi e Baroni.
Anno 1036: come conseguenza delle lotte tra l’arcivescovo di Milano e i Valvassoridi, alcuni milanesi sono confinati proprio a San Fele, liberati da Corrado II, essi restano a San Fele, a causa dell’epidemia che interessava Milano, imparentandosi con donne della vicina Vitalba, saranno queste le prime famiglie del paese: Faggella, Ruggiero, Tomasulo, Russino, Mazzia, Muccia.
Anno 1041: i Normanni si stanno affermando nell’Italia meridionale, è con loro il sanfelese Ardoino, uno dei milanesi non rientrati nella propria città, che in premio otterrà il titolo di Signore di San Fele. Nasce così la Baronia, i successori saranno Pietro, Giazzolino e Tancredi.
Annno 1090: la malaria, che miete vittime nella vallata sottostante, spinge gli abitanti di Vitalba a cercare rifugio nella vicina altura ed a popolare il borgo. Sorge la prima Chiesa, dedicata a San Nicola (oggi facciata del palazzo Frascella) e successivamente quelle di San Vito e Sant’Eustachio (scomparse) e quella dell’Addolorata.
Anno 1121: San Guglielmo da Vercelli fonda la Chiesa di Pierno.
Anno 1128: i Papi osteggiano i Normanni e lo scontro armato fra Ruggiero II e Onorio II si conclude con i primi accordi di pace stipulati ad Montem Sancti Felicis, cioè sulla Rocca.
Anno 1131: lotte fra Ruggiero II e i Principi normanni appoggiati dai Papi, nuovi flussi verso il Castello a causa delle devastazioni di Vitalba. Gilberto de Balban conquista la rocca; pace fra Ruggiero II e Papa Innocenzo II.
Anno 1189: Gilberto II de Balban, amplia la Chiesa di San Guglielmo, i lavori terminano nell’anno 1197.
Anno 1197: inizia la dominazione Sveva nel Meridione d’Italia
Anno 1224: nella neo fondata Università di Napoli vengono chiamati ad insegnare Giordano da San Fele ed il clericus Giovanni di Armaterra.
Anno 1240: il castello di San Fele dventa uno dei soli quattro Castelli Curiali di tutto il Meridione d’Italia.
Anno 1253: Enrico il minore, figlio di Federico II, è dal fratello Corrado, nuovo imperatore, mandato prigioniero nel Castello di San Fele e fatto uccidere per mano del Castellano Giovanni Moro.
Anno 1266: Carlo d’Angiò è il nuovo Re di Napoli, malumori per tassazioni e vessazioni, per cui diffuso banditismo e San Fele ridiventa Feudo affidato a Giovanni Gaulard, Drogone di Beaumont, Guglielmo di Melun, per ritornare poco dopo alla Regia Curia.
Anno 1270: il re Carlo d’Angiò fa provvedere ad ulteriori fortificazioni del Castello
Anno 1273: ribellione di Bartolomeo de Ruggiero contro la tassa maritale ed il tentativo di stupro della figlia. Uccisione di soldati francesi e fuga di tutti i cittadini nel Bosco di Santa Croce contro l’Editto di sterminio emanato da Carlo d’Angiò: è il così detto Vespro della Valle e il momento della Piccola Repubblica di Santa Croce.
Anno 1274: il 15 agosto i sanfelesi, perdonati, ottengono che la firma del provvedimento sia, dai messi del re Carlo, apposta in Pierno, ai piedi della Vergine, da ciò la solenne celebrazione dell’Assunta a Pierno il 15 di ogni agosto.
Anno 1284: San Fele, Armaterra e Vitalba diventano un sol Feudo.
Anno 1382: la regina di Napoli, Giovanna, e il marito Ottone di Brunswick sono prigionieri nella Rocca.
Anno 1416: Ser Gianni Caracciolo, Gran Siniscalco del Regno, e la sua famiglia governeranno San Fele fino all’anno 1487.
Thumbnail imageAnno 1438: la Valle è schierata con gli Aragonesi; Antonio Caldora, capitano di ventura al soldo di Renato d’Angiò, bombarda e distrugge il Castello, altrimenti imprendibile.
Anno 1456: un terribile terremoto distrugge la Chiesa di Pierno.
Anno 1487: San Fele torna alla Regia Curia, in occasione della seconda congiura dei Baroni contro gli Aragonesi.
Anno 1502: gli Spagnoli scendono alla conquista del Regno di Napoli; San Fele, con Ascoli, Atella e Labriola diventa Feudo del Vice re di Napoli, Guglielmo Cialone Principe d’Oranges, e poi per la fellonia di questi, nell’anno 1532, è data in feudo da Carlo V ad un suo generale, il Principe Antonio de Leyva. E’ questa famiglia a provvedere, nell’anno 1551, alla ricostruzione e all’ampliamento della Chiesa di Pierno, e nel frattempo, nel 1514, dichiarata Abbazia dal Papa Leone X.
Anno 1514: inizia la costruzione della Chiesa Matrice “Santa Maria della Quercia”, i lavori saranno ultimati nell’anno 1584.
Anno 1555: costruzione della Chiesa dell’Annunciata
Anno 1603: il feudo è dai Leyva venduto ai Grimaldi.
Anno 1613: i Doria acquistano il feudo e saranno Signori di San Fele fino al 1811.
Anno 1627: costruzione della Chiesa di Santa Lucia.
Anni 1502-1734: numerosi terremoti, frane, carestie e pestilenze nonché l’esosità della tassazione, comportano l’emigrazione all’interno del regno ed un diffuso fenomeno di banditismi; nel frattempo, sul finire del 1600, nasce l’Università, successivamente sarà il Comune, e con essa i Baroni e i Principi lasciano il posto alle nuove classi emergenti dei Civili, fra i sanfelesi più illustri del periodo: Padre M° Giovanni Battista Guglielmo Leone.
Anni 1735-1860: il Regno dell’Italia Meridionale passa ai Borboni; verso la metà del 1700 il numero degli abitanti cresce e con esso le attività, tra cui la lavorazione della lana grezza grazie alla costruzione di Valchiere.
Anno 1759: la Chiesa Matrice si amplia con l’aggiunta delle navate, delle cappelle laterali e della cupola di scuola vanvitelliana.
Anno 1799: l’Università di San Fele è fra le prime ad innalzare l’Albero della Libertà della rivoluzione napoletana.
Anno 1800: il 9 Ottobre nasce, da Giovanni Battista de Jacobis e Giuseppina Muccia, Giustino Sebastiano Pasquale, Missionario in Terra d’Africa, morto nella Valle di Alighediè il 31 luglio 1860 e proclamato Santo il 26 ottobre 1975.
Anni 1861-1863: all’Unità d’Italia segue il periodo del Brigantaggio, al quale San Fele partecipa con alcuni suoi capibanda.
Anni 1886 e seguenti: frutto macroscopico dell’Unità sarà il fenomeno preminente e devastante dell’emigrazione di massa causando un calo demografico del paese dai 12000 abitanti del secondo ‘800 ai 3000 attuali.


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