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venerdì 15 dicembre 2017

IMU TASI per immobili inagibili o inabitabili


Le agevolazioni previste quando l’immobile è inagibile o inabitabile: come ottenere lo status e come richiedere lo sconto IMU-TASI.
Ancora pochi giorni per pagare il saldo IMU TASI 2017, i termini scadono il 18 dicembre cadendo il 16 di sabato. Ricordiamo brevemente che, per il calcolo della seconda rata, è necessario applicare le nuove aliquote 2017 se deliberate nei tempi di legge, o quelle 2016 in alternativa, quindi sottrarre quanto già versato in fase di acconto a giugno.
Per i fabbricati dichiarati inagibili o inabitabili e di fatto non utilizzati è prevista una riduzione IMU e TASI del 50% applicabile limitatamente al periodo dell’anno durante il quale sussistono tali condizioni, sulla base di quanto disposto dalla delibera ID n. 45/2017 del 27/03/2017, vigente a fini regolamentari che ha approvato le aliquote IMU per l’anno 2017.
È tuttavia sempre consigliabile consultare anche le delibere comunali contenenti le regole per tali fabbricati.
Procedura
Per far attribuire all’immobile lo status di inagibilità o inabitabilità ed effettivo non utilizzo è necessario che sussistano le seguenti condizioni:
  • l’inagibilità o inabitabilità deve consistere in un degrado fisico sopravvenuto (fabbricato diroccato, pericolante, fatiscente e simile) o di una obsolescenza funzionale, strutturale e tecnologica, non superabile con interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria (art. 3, lettere a) e b), D.P.R. 06 giugno 2001, n° 380), bensì con interventi di restauro e risanamento conservativo e/o di ristrutturazione edilizia (art. 3, lettere c) e d), D.P.R. 06 giugno 2001, n° 380), ed ai sensi del vigente regolamento urbanistico edilizio comunale;
  • l’immobile non deve essere utilizzato, neanche per usi difformi rispetto alla destinazione originaria e/o autorizzata.
    Per accertare l’effettiva inagibilità o inabitabilità dell’immobile è necessaria la perizia a carico del proprietario eseguita su indicazione dell’ufficio tecnico comunale una volta ricevuta la domanda di sgravio.
    In alternativa, il contribuente può presentare una dichiarazione sostitutiva ai sensi del Decreto del presidente della Repubblica n. 445/2000 con la possibilità del personale tecnico dell’Ufficio di accertare la sussistenza dei requisiti attraverso sopralluogo, previa autorizzazione da parte del proprietario.
    In assenza di questa procedura non è possibile fruire del beneficio, applicabile a partire dalla data in cui si inoltra al Comune domanda di esenzione con perizia o auto-dichiarazione. Se l’Ufficio riscontra invece la non sussistenza delle condizioni che danno diritto allo sconto IMU TASI,  deve emettere un provvedimento di diniego che attesti il mancato riconoscimento del diritto all’agevolazione e conseguente conguaglio fiscale.
    Applicazione
    Nel caso in cui sussistano i requisiti, dunque, l’agevolazione scatta dalla data di presentazione della dichiarazione sostitutiva, valida anche per le annualità successive, finché permangono le condizioni di inabitabilità o inagibilità ed effettivo non utilizzo.
    In caso di variazioni è obbligatorio presentare apposita dichiarazione IMU, secondo le scadenze previste dalla normativa vigente.
  • Noemi Ricci - 15 dicembre 2017

mercoledì 13 dicembre 2017

Pensioni 2018: nuove regole e nuove date per il pagamento degli assegni



Nel 2018 cambiano le date per l'accredito delle pensioni: non tutti riceveranno l'assegno nello stesso giorno
Dal 2018 cambia il calendario del pagamento degli assegni previdenziali. Il nuovo pagamento delle pensioni non avverrà più il primo giorno bancabile del mese ma il secondo, o il giorno successivo se si tratta di giornata festiva o non bancabile, con un unico mandato di pagamento.
La novità è introdotta dal decreto legge 65/2015 contenuta nel decreto Milleproroghe e ha come obiettivo la razionalizzazione delle procedure di pagamento dell’Inps. Riguarda il pagamento di trattamenti pensionistici, assegni, pensioni e indennità di accompagnamento erogate agli invalidi civili, nonché delle rendite vitalizie dell’Inail sui conti correnti postali e bancari.
GIORNI DIVERSI TRA BANCA E POSTE – Lo slittamento di 24 ore nel pagamento pensioni 2018 sembra una sciocchezza ma può creare confusione, dato che le giornate bancabili possono essere differenti, a seconda che il pagamento avvenga tramite Poste Italiane o un diverso istituto di credito. Le Poste sono aperte mezza giornata mentre il sabato le banche sono chiuse. Ecco perché il giorno di pagamento pensioni 2018 potrebbe non coincidere per pensionati che ricevono l’importo mensile su conto bancario e per coloro che invece hanno l’accredito alle poste.
Nel caso in cui il secondo giorno corrisponda al weekend della settimana, ovvero a sabato, la pensione non sarà accreditata prima del lunedì successivo andando così ad aumentare le 24 ore di attesa di rinvio, provocando disagi in presenza di una pensione minima o di pagamenti rateali da rispettare. Stesso ritardo vale in presenza dei giorni di festività.
NUOVO CALENDARIO PAGAMENTO PENSIONI – Il nuovo calendario di accredito pensionistico prevede quindi:

  • Gennaio: mercoledì 3 sia per le Poste italiane che per le banche

  • Febbraio: sabato 3 per le Poste, lunedì 5 per le banche

  • Marzo: venerdì 2 per le Poste e per le banche

  • Aprile: martedì 3 per Poste e per le banche

  • Maggio: giovedì 3 (il 1° maggio è festivo) per Poste e per le banche

  • Giugno: lunedì 4 (il 2 giugno è festivo) per le Poste e per le banche

  • Luglio: martedì 3 per Poste e per le banche

  • Agosto: giovedì 2 per Poste e per le banche

  • Settembre: lunedì 3 per Poste, martedì 4 per le banche

  • Ottobre: lunedì 1 per Poste e per le banche

  • Novembre: sabato 3 (il 1° novembre è festivo) per le Poste, lunedì 5 per le banche

  • Dicembre: lunedì 3 per le Poste e per le banche

Leggi anche:
           

martedì 12 dicembre 2017

Rottamazione per gli enti locali nel collegato fiscale 2018


Definizione agevolata anche per i tributi amministrati da Regioni, Provincie, Città metropolitane e Comuni non riscossi

Nel decreto fiscale collegato alla Legge di Stabilità 2018 e già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, il primo articolo è dedicato alla riapertura della definizione agevolata, la cd. rottamazione delle cartelle esattoriali.

Nell'ultimo comma del primo articolo, viene chiarito che per quanto riguarda le entrate, anche tributarie, delle regioni, delle province, delle città metropolitane e dei comuni, non riscosse a seguito di provvedimenti di ingiunzione fiscale ma notificati entro il 16 ottobre 2017, dagli enti stessi e dai concessionari della riscossione, i medesimi enti territoriali possono stabilire, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, l’esclusione delle sanzioni relative alle predette entrate.

Tale possibilità è stata introdotta in sede di conversione in legge del decreto.

Anche in questa ipotesi devono essere rispettate le regole previste per la rottamazione delle cartelle ma non è prevista la riapertura dei termini per chi non avesse esercitato questa facoltà lo scorso anno.

Ti potrebbe interessare il nostro pacchetto Rottamazione BIS e collegato Legge di Bilancio 2018 contenente un ebook in pdf sulle novità fiscali del collegato alla Legge di Bilancio 2018 e un utile file excel per il calcolo del risparmio derivante dalla definizione agevolata delle cartelle esattoriali.

Segui gratuitamente il dossier Rottamazione delle cartelle esattoriali 2017/2018: cosa fare con approfondimenti, news e aggiornamenti.

Fonte: Fisco e Tasse

giovedì 7 dicembre 2017

LA MIA TERRA(Aldo Michele Radice)


Strade impolverate che si inerpicano
lungo i fianchi di montagne irregolari.
Case annerite e scrostate dal tempo
e dall'abbandono della gente.
Vialetti colmi di interminabili scalinate,
di gatti affamati e di cani randagi.
Chiese svettanti frequentate
da vecchiette intristite dal nero.
Luci rade in case ormai vissute unicamente dalla
solitudine e dalla moltitudine dei ricordi.
Piazze vuote abbandonate dai giochi
dei ragazzi persi ormai per sempre altrove.

lunedì 20 novembre 2017

Migranti. Intesa in Prefettura a Potenza per minorenni

Semplificazione e coordinamento, eliminando ostacoli amministrativi e procedurali, nelle modalità di presa in carico dei minori stranieri non accompagnati durante la loro permanenza nelle strutture di prima accoglienza sul territorio. Questa l’intesa sottoscritta con un protocollo in Prefettura a Potenza che ha visto coinvolti in primis il Comune capoluogo e quelli di Rapone e San Fele, dove in si trovano circa 170 ospiti, tra i quali anche quelli nelle case famiglia e comunità con coinvolgimento dei centri FAMI e SPRAR.
Alla firma sono stati coinvolti il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza e Ufficio Scolastico regionale di Basilicata, l’Azienda Sanitaria Locale di Potenza ed il Tribunale per i Minorenni. Presenti organizzazioni umanitarie: Unicef, Save The Children e UNHCR.
Nella sostanza, a Salerno e Crotone si procederà in via prioritaria alle formalità sulla domanda di protezione internazionale, mentre nel potentino verranno migliorate le procedure di identificazione ed accertamento della minore età, l’accoglienza e formazione dei volontari, non da ultimo, facilitato l’accesso ai servizi socio-sanitari e alla scolarizzazione sul territorio.
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giovedì 16 novembre 2017

Addio stipendio in contanti: retribuzione solo in banca o alle Poste

Mai più busta paga in contanti: il pagamento dello stipendio avverrà solo in banca o alle Poste




Addio al pagamento dello stipendio in contanti: le aziende potranno retribuire i loro dipendenti solamente attraverso pagamenti in banca o alla Poste. La proposta di legge è stata approvata alla Camera (ora deve passare all’esame del Senato) con l’obiettivo di contrastare la pratica diffusa tra alcuni datori di lavoro di corrispondere ai dipendenti, sotto il ricatto del licenziamento o della non assunzione, una retribuzione inferiore ai minimi fissati dal contratto collettivo, nonostante venga firmata una busta paga in cui risulta una retribuzione regolare.
Lo stipendio potrà essere accreditato unicamente secondo le seguenti modalità:
  • bonifico sul conto identificato dal codice IBAN indicato dal lavoratore;
  • pagamento in contanti presso lo sportello bancario o postale indicato dal datore di lavoro;
  • emissione di assegno consegnato direttamente al lavoratore o, in caso di suo comprovato impedimento, a un suo delegato. L’impedimento s’intende comprovato quando il delegato a ricevere il pagamento è il coniuge, il convivente o un familiare, purché di età non inferiore a sedici anni.
Il datore di lavoro deve inserire nella comunicazione obbligatoria fatta al centro per l’impiego competente le indicazioni sulle modalità di pagamento della retribuzione e gli estremi dell’istituto bancario o dell’ufficio postale che dovrà poi effettuare il pagamento. Il governo, sulla base della legge, dovrà stipulare una convenzione con le confederazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro, oltre che con l’Associazione bancaria italiana (Abi) e con Poste italiane.
Le norme non si applicano ai datori di lavoro non titolari di partita Iva e ai rapporti di lavoro domestico.
Chi non si adegua alle disposizioni è soggetto a multe che vanno dai 5mila ai 50mila euro.
Leggi anche:
Busta paga e retribuzioni: tutte le novità in arrivo
Come leggere la busta paga Busta paga addio: arriva lo stipendio ‘su misura’
          

giovedì 26 ottobre 2017

L'AGENZIA DELLE ENTRATE SANZIONA CHI ORGANIZZA GITE, VIAGGI ED ESCURSIONI SENZA LICENZA




«GITE, VIAGGI ED ESCURSIONI »
«L'agenzia delle entrate sanziona chi organizza gite anche di un giorno organizzate da associazioni di promozione sociale , amici, parrocchie e chiunque decida di "organizzare" un viaggio anche breve di una giornata ed escursioni SENZA LICENZA»  

"L'AGENZIA DELLE ENTRATE è stata molto chiara in merito all'organizzazione dei pacchetti turistici, considerati tali anche le gite di un giorno organizzate da associazioni di volontariato L. 266/91, amici, parrocchie e chiunque decida di "organizzare" un viaggio anche breve di una giornata. Per svolgere l'attività di organizzazione di tale viaggio è OBBLIGATORIA la licenza di agenzie di viaggio e turismo, (di cui all’art. 9, L. 17.5.1983, n. 217), che organizzano e vendono i pacchetti turistici (art. 2, D.Lgs. 17.3.1995, n. 111) costituiti da viaggi, vacanze, circuiti tutto compreso e connessi servizi, convegni e simili manifestazioni incluse, dietro pagamento di un corrispettivo unitario. Tali regole valgono anche per gli organizzatori di giri turistici, cioè qualsiasi soggetto (associazione, ente pubblico o privato, ecc.) che pone in essere e mette a disposizione dei viaggiatori pacchetti turistici (secondo la definizione di cui al comma 1 del citato art. 74-ter, D.P.R. 633/1972), anche se realizzati nell’arco della stessa giornata (escursioni, visite alla città e simili), svolgendo quindi attività equiparabili a quelle delle agenzie di viaggio e turismo vere e proprie, ai fini della disciplina tributaria applicabile. Le attività di organizzazione e vendita di pacchetti turistici rientrano nell'applicazione del regime speciale IVA 74Ter, (comma 1 dell’art. 74-ter, D.P.R. 633/1972), pertanto SOLO le agenzie di viaggi e turismo SONO AUTORIZZATE ad emettere regolare fattura ed incassare per l'organizzazione di tali viaggi. Tutti gli altri soggetti non sono in regola né con le normative di rispetto del contratto di viaggio (e relative responsabilità) e né tanto meno con il FISCO. Chi decida di improvvisarsi "agenzia di viaggi e turismo" nell'organizzare anche solo gite senza una regolare licenza, dovrà tenere conto di tutte le conseguenze legali, penali e fiscali a cui andrà incontro. Alla stessa maniera chi acquista un viaggio, un tour o una gita deve preoccuparsi di richiedere un contratto di viaggio e verificare che l'organizzatore abbia licenza di agenzia viaggi e turismo"
La Voce Dei Senior: L'AGENZIA DELLE ENTRATE SANZIONA CHI ORGANIZZA GIT...: « GITE, VIAGGI ED ESCURSIONI » « L'agenzia delle entrate sanziona chi organizza gite anche di un giorno organizzate da associ...


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giovedì 7 settembre 2017

La Voce Dei Senior: Bollette, attenti alla truffa del Pod: come funziona

Una nuova truffa rischia di mietere nuove vittime tra gli italiani, spesso anziani, che in buona fede o per distrazione non prestano molta attenzione e si ritrovano abbonati a sorpresa a nuovi servizi di energia elettrica e gas senza mai averne fatto richiesta.
Si tratta della cosidetta “truffa del POD”, con inconsapevoli utenti che vengono raggirati per telefono o addirittura sul pianerottolo di casa, allettati dall’ipotesi di poter risparmiare sulle bollette: ecco come funziona la truffa e come fare per evitare brutte sorprese.
COME FUNZIONA – POD e PDR sono rispettivamente i codici identificativi dell’utenza di luce o gas, solitamente riportati nella parte superiore della bolletta. Insieme ai dati personali dell’utente, sono proprio questi codici a consentire ai truffatori di intestare sul filo della legge al cittadino ignaro nuove tipologie di contratto o, addirittura, a permettere il cambio di gestore. Approfittando della buona fede degli utenti meno accorti, i malfattori tenteranno quindi di carpire questi dati per truffarli. Come? Ci sono due modi: al telefono, attraverso un call center, o letteralmente sul pianerottolo di casa.
AL TELEFONO –  La vittima prescelta del raggiro viene contattata telefonicamente da un call center che, a nome di un generico “principale gestore italiano di luce (o gas)”, ha bisogno di un chiarimento sui dati dell’utente e sui suoi codici identificativi. Il motivo? L’utente, sempre secondo l’addetto al call center, “paga troppo”. Da qui la richiesta: “Se mi fornisce il codice facciamo un controllo, rimettiamo a posto le cose e le applichiamo una tariffazione più conveniente”. Inutile dire che si tratta di un falso e che la generica “azienda” sta solo tentando di fregare il povero malcapitato. Cosa fare quindi? Semplicemente evitare sempre di fornire dati sensibili e codici utente, salutare e attaccare subito il telefono. L’azienda fornitrice delle utenze, infatti, è già al corrente di questi dati e non chiamerà mai per chiederveli nuovamente. Ma non basta. In certi casi infatti, soprattutto quando le telefonate sono fin troppo numerose, è bene avvertire dell’accaduto la società di luce o gas, che provvederà a segnalare gli episodi alle autorità competenti.
SULLA PORTA DI CASA – Solitamente giovani, ben curati, sorridenti e dotati di una buona parlantina. A chi non è mai capitato di ricevere una visita da parte di ragazzi (maschi in maggioranza) che, con modi garbati e tanta gentilezza, si presentano come ‘addetti’ o ‘operatori’ dell’azienda del gas o della luce? Magari anche dotati di cartellino di riconoscimento che tuttavia, guarda caso, non corrisponde quasi mai alla società che viene menzionata alla presentazione. Ebbene, come dietro alla cornetta telefonica, così anche dietro un sorriso può nascondersi un pericolo. La tecnica è la stessa del call center: chiedere di vedere l’ultima bolletta dell’energia o del gas per capire se l’importo sia anomalo e se, in alcuni casi, sia presente sulla fattura un codice non meglio specificato, indice che l’utente ancora una volta sta pagando troppo. Una rapida occhiata e il gioco è fatto.
COME DIFENDERSI– È solo necessario non consegnare mai la bolletta con allegati codice POD o PDR a chi abbiamo davanti né tantomeno firmare qualsivoglia documento anche se al momento può sembrare incredibilmente vantaggioso: basta pochissimo infatti perché si caschi in un vortice di contratti non richiesti, stipulati con gestori mai contattati, dal quale è poi difficilissimo uscire. Almeno senza pagare penali.
In collaborazione con Adnkronos
La Voce Dei Senior: Bollette, attenti alla truffa del Pod: come funzio...: Basta fornire i dati del POD e del PDR per cadere nella truffa della bolletta elettrica e del gas Una nuova truffa rischia di mietere n...

Abbattere un albero senza permesso che cosa succede?







Ma cosa succede se si taglia un albero senza la dovuta autorizzazione? Come premesso, sono previste sanzioni fino a 498 euro per ogni pianta abbattuta senza permesso. In più vi è l’obbligo di sostituire l’albero e ogni ufficio del Verde può pretendere richieste particolari.
Per esempio, un cittadino di Parma che ha abbattuto (nella sua proprietà privata) due alberi dal tronco di 135 e 180 cm, non solo ha dovuto sostenere una multa di circa 350 euro ma ha dovuto provvedere alla messa a dimora di 32 nuovi alberi nell’area in cui sono state tagliate le due prime piante.
Chiunque può segnalare un abuso. Qualsiasi cittadino può denunciare chi esegue un abbattimento senza permesso

Read more at https://www.ideegreen.it/permesso-per-abbattere-un-albero-90035.html#TLLbsBr

giovedì 24 agosto 2017

STORIA DI SAN FELE. Riscoprire la storia per aprirsi ad un nuovo presente e un nuovo futuro

FOCUS  BY EMAIL  scrivere a anzianiinpiazza@libero.it


San Fele è un comune di circa 3.500 abitanti della provincia di Potenza. È situato nella parte Nord-Occidentale della Basilicata e fa parte della Comunità Montana del Vulture. È un comune prettamente rurale. Ricordato per la nascita di San Giustino de Jacobis e per la presenza di uno dei maggiori santuari lucani: Santa Maria di Pierno. Come tutti i paesi del Mezzogiorno, San Fele ha subito una forte emigrazione, che si può suddividere in due fasi. La prima quella che va dalla seconda metà del XIX secolo al Primo Dopoguerra. In questa circostanza le mete erano oltre oceano, ossia l’America (in particolare Brasile, Argentina, Stati Uniti e Canada)La seconda invece va dal Secondo Dopoguerra fino al giorno d’oggi. Nei primi decenni, cioè quelli del Boom Economico, le famiglie si trasferirono soprattutto verso Svizzera (in particolare nei dintorni di Lucerna e Zurigo) Germania, Belgio e Nord-Italia (in particolare Piemonte, Lombardia e Toscana). L’emigrazione degli ultimi anni è costituita da giovani che raggiungono le più importanti città italiane (in particolare Torino, Milano, Firenze, e Roma)Storia del paese
Nel lontano 1139, il paese divenne una Baronia ed ebbe il suo stemma: uno scudo sannitico su cui sono disegnati tre monti.
Il territorio del comune di San Fele, in epoche lontane, prima che vi fossero costruiti il castello (969 d.C) e le abitazioni (1036 – 1037 d.C) fu abitato dagli Ausoni, un popolo che si pensa provenisse dall’Asia.
La Voce Dei Senior: STORIA DI SAN FELE. Riscoprire la storia per aprir...: FOCUS  BY EMAIL  scrivere a anzianiinpiazza@libero.it San Fele è un comune di circa 3.500 abitanti della provincia di Potenza. È situ...

La Voce Dei Senior: STORIA DI SAN FELE. Riscoprire la storia per aprir...

La Voce Dei Senior: STORIA DI SAN FELE. Riscoprire la storia per aprir...: FOCUS  BY EMAIL  scrivere a anzianiinpiazza@libero.it San Fele è un comune di circa 3.500 abitanti della provincia di Potenza. È situ...

mercoledì 19 luglio 2017

Terremoto Amatrice, come all’Aquila c’è imprenditore che ride pensando ai futuri affari

(ANSA) Anche il terremoto del Centro Italia del 2016, come quello dell’Aquila sette anni prima, con Francesco Piscicelli, fa registrare un imprenditore che ride: si tratta di Vito Giuseppe Giustino, 65enne di Altamura (Bari), presidente del consiglio di amministrazione della società cooperativa l’Internazionale, intercettato nella nuova inchiesta della procura dell’Aquila su presunte mazzette nella ricostruzione pubblica. Nell’ordinanza il Gip scrive: “RIDE”.
L’uomo, ai domiciliari, annuisce e ride parlando delle future commesse, in particolare ad Amatrice.
Giustino sta al telefono con il geometra della sua stessa ditta, Leonardo Santoro, anche lui ai domiciliari. Santoro – si legge nell’ ordinanza – gli racconta quello che ha detto a Lionello Piccinini, dipendente del Mibact Abruzzo, a sua volta ai domiciliari, dopo il terremoto di Amatrice: “Se ti posso essere utile, voi fate l’elenco, mo’ dovete fare uno screening dei beni sotto vostra tutela: se vi serve qualcosa per i puntellamenti, via dicendo, noi siamo a disposizione”, racconta Santoro a Giustino, che ride più volte.
“Siamo strutturati, abbiamo una struttura potentissima e abbiamo bisogno di fare qualcosa per tenerci attivi. Abbiamo chiuso un po’ di cantieri e abbiamo diciamo una cinquantina di unità lavorative che non so dove c…o mandarle”.

mercoledì 12 luglio 2017

Mons. francesco Antonio Frascella


<Pezzi di storia di San Fele e delle sue personalità 

Mons. Francesco Antonio Frascella, arcivescovo di Mira>


MonsFrascella nasce a San Fele, presumibilmente nei primi anni del secolo XVII. Non vi sono documenti certi che possano certificare la sua data di nascita. Non è noto neppure il nome del padre, quello della madre era invece Rosa, come risulta da una richiesta di aiuti economici in suo favore inoltrata dallo stesso Frascella alla Congregazione di Propaganda Fide nel 1637, prima che partisse per l'Oriente. Intorno al 1620 Padre Frascella entra nei Frati Minori Conventuali nella provincia pugliese dMonsi San Nicola. Terminati gli studi è ordinato sacerdote nel 1627 e viene inviato nel collegio di San Bonaventura in Roma, dove nel 1630 ottiene il dottorato in teologia. Il 30 maggio 1630, insieme al confratello Agelo Petricca da Sonnino, riceve da Propaganda Fide l'incarico di essere inviato a Costantinopoli (l'odiena Istambul), dove l'Ordine Francescano era già presente sin dal 1220 ed amministrava una florida missione. I due prelati arrivono a destinazione agli inizi di settembre nel 1631 con altri due confratelli e da subito iniziono a studiare la lingua del posto, ossia il turco. Pur essendo maestri, non hanno mai voluto godere dei privilegi loro accordati dall'Ordine, rinunziando per questo agli speciali sussidi. Si erano inoltre impegnati tra loro a non separarsi, sia per confortarsi spiritualmente e sia per aiutarsi vicendevolmente in caso di prigionia da parte delle autorità o delle popolazioni locali. Nel 1632 Mons. Frascella e padre Petricca vengono inviati missionari in Valacchia(*) per ricostruire il convento di Târgoviște bruciato dai Tartari. Giunti a Bucarest chiedono ed ottengono il permesso di costruire nella stessa capitale un convento di piccole dimensioni, dove si propongono non solo di assistere spiritualmente i pochi cattolici presenti, ma di convertire la popolazione indigena. Per raggiungere lo scopo prendono contatto con la nobiltà e la gerarchia ortodossa, intavolando con loro anche dispute circa i punti controversi tra le rispettive confessioni religiose. Il progetto però ha vita breve: già nel mese di settembre del 1632 l'instabilità della situazione politica e nuove guerre li costringono a trasferirsi nella vicina Moldavia per tentare una nuova missione. A Iași un nobile greco fa costruire a sue spese una chiesa, che consegna ai francescani perché sia da loro officiata, ma anche lì la situazione presto muta costringendoli a rientrare nuovamente a Costantinopoli nella primavera del 1633. I due missionari fanno quindi ritorno in Turchia per poi recarsi a Roma ed illustrare alla Congragazione di Propaganda Fide i risultati del loro operato e chiedere di essere inviati in Transilvania o in Ungheria, dove sperono di trovare un terreno più fertile per la loro opera missionaria. La relazione, in cui illustrono le prospettive di lavoro missionario nei paesi da loro visitati, viene letta il 21 novembre 1634 al Papa. In seguito a ciò vengono loro assegnate, dal ministro generale dell'Ordine, nuove province, che essi devono evangelizzare insieme ad altri dieci missionari. Il 17 aprile 1634 Padre Petricca è nominato Ministro Provinciale di Ungheria, mentre il 20 gennaio 1635 Mons. Frascella diviene Ministro Provinciale di Transilvania (Romania) e Visitatore e Commissario Generale per le province ultra montane, cum plenitudine potestatis. In quegli anni la Congragazione di Propaganda Fide si stava occupando attivamente anche della cristianità in Giappone, travagliata da notevoli persecuzioni, nell'intento di crearvi una gerarchia ecclesiastica e di istituire un seminario per la formazione del clero indigeno. Mons. Frascella è quindi chiamato segretamente a Roma ed incaricato, insieme a Padre Matheus de Castro Mahale, di una delicata missione in Estremo Oriente dove la chiesa stava subendo l'ingerenza delle corone spagnole e portoghesi e registrava, massimamente in Giappone, le tensioni tra i Gesuiti e gli Ordini mendicanti. Agli sforzi di Propaganda Fide i portoghesi opponevano quindi il loro patronato con l'intento di estendere la propria influenza anche sul Giappone. Morto improvvisamente il domenicano A. delle Piaghe, designato amministratore apostolico della cristianità giapponese, in sua sostituzione viene incaricato Mons. Frascella. Il 14 novembre 1637 il Papa Urbano VIII lo promuove alla sede arcivescovile di Mira e nel concistoro del 16 novembre lo nomina Amministratore Apostolico della diocesi di Funay in Giappone nella massima segretezza affinché la sua missione, unitamente a quella del Padre de Castro, non possa essere scoperta ed ostacolata. Il 26 gennaio 1638 è a Napoli e più tardi si imbarca da Messina per Corfù e Zante. Il 25 settembre è a Candia, ma rimasto senza denaro, torna a Messina. Imbarcatosi successivamente per Malta, dopo un'inutile attesa di mezzi per proseguire il viaggio verso Oriente, torna a Napoli, dove giunge il 9 aprile 1639. Da qui scrive a Propaganda Fide, chiedendo un compagno di viaggio che conosca l'arabo e il turco. Dopo varie difficoltà e peripezie Mons. Frascella il 10 ottobre del 1639, accompagnato da un gruppo di teatini, parte da Livorno, sbarcando ad Alessandretta (Turchia) il 25 dicembre, per dirigersi in Giappone. Prosegue il viaggio attraverso Babilonia, Maskat e Cormoran, per giungere a Goa (in India) il 24 ott. 1640. Turchia La prospettiva di continuare il viaggio fino a destinazione si rivela subito ardua. In Giappone erano stati infatti emanati severi provvedimenti, che vietavano contatti tra i giapponesi e gli europei. La sollevazione di Shimabara del 1637 aveva reso ancor più precaria la situazione dei cattolici e provocato forti restrizioni nei traffici con gli occidentali, ritenendo i missionari cattolici l'avanguardia della politica coloniale portoghese. Mons. Frascella deve quindi restare a Goa, ospitato nel convento dei francescani, i Frati Minori Osservanti. Inoltre, pur essendosi guadagnata la benevolenza delle autorità religiose e civili portoghesi, si rende conto che non gli sarebbe stato mai permesso di recarsi in Giappone.
Tuttavia, data la difficile situazione vigente in Cina, Mons. Frascella decide di attendere di partire e di rimanere ancora a Goa. Ma nel 1649 l'autorizzazione a recarsi in Cina gli viene definitivamente negata dal viceré delle Indie, che gli ingiunge invece di partire per Lisbona. Così dopo alcuni anni, ossia nella primavera del 1653 Mons. Frascella intraprende il viaggio di ritorno per l'Europa. Sbarca a Lisbona, attraversa la Spagna e si dirige a Parigi, dove lo stesso anno muore per cause del tutto sconosciute(1)(2) . ____________________________

mercoledì 5 luglio 2017

Il prefetto di Potenza ai sindaci: molti migranti in arrivo, assicurarne l’accoglienza


I Comuni della provincia di Potenza dove “non sono state attivate strutture per l’accoglienza dei migranti richiedenti asilo” dovranno “assicurare l’accoglienza nei rispettivi territori di numeri contenuti e rapportati alla popolazione”. E’ la richiesta che il prefetto di Potenza, Giovanna Stefania Cagliostro, ha fatto ai sindaci, incontrati in due giorni. Il prefetto ha spiegato che “il fenomeno migratorio in questa stagione estiva sta assumendo proporzioni importanti”. I sindaci hanno dato “ampia assicurazione e disponibilità ad effettuare una verifica delle strutture presenti nei loro territori da destinare all’accoglienza nei termini richiesti dal prefetto”.

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Fisco. In arrivo una lettera dell’Agenzia delle Entrate a 850 cittadini lucani


Su anomalie riferite ai redditi percepiti nel 2013 L’Agenzia delle Entrate invierà una comunicazione (via Pec o posta ordinaria) a oltre 850 cittadini lucani (576 in provincia di Potenza e 297 in quella di Matera) che, “in base ai dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate, nel 2014 non hanno dichiarato in tutto o in parte alcuni redditi percepiti nel 2013”. In un comunicato è specificato che “anche in questo caso, come in passato, ai contribuenti viene data la possibilità, ben prima di un eventuale avviso di accertamento, di giustificare l’anomalia o presentare una dichiarazione integrativa, mettendosi in regola e beneficiando della riduzione delle sanzioni ridotte previste dal ravvedimento operoso”.



martedì 4 luglio 2017

«Anziani di Puglia» Paure per pensioni e lavoro di figli e nipoti

LEGGI >>«Anziani di Puglia» Paure per pensioni e lavoro di figli e nipoti: BARI - Un timore crescente per la mancanza di lavoro di figli e nipoti e per le proprie difficoltà economiche dovute a pensioni troppo basse, per la salute e in particolare per le lunghe liste di attesa, per la propria sicurezza e sfiducia nella politica. Sono le principali preoccupazioni deg...

mercoledì 21 giugno 2017

Il Resto al Sud 2017: le agevolazioni per i giovani imprenditori sono legge

In vigore da oggi 21 giugno 2017 il D.L. n.91 pubblicato in G.U. n.141 del 20 giugno 2017.
Il decreto, che fa seguito a quello dello scorso dicembre (D.L. 243/2016) mira a incentivare, anche con significative risorse aggiuntive, la nuova imprenditorialità.
In particolare è istituita una misura denominata: “Resto al Sud”.
L’incentivo è rivolta ai soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni che presentino i seguenti requisiti:
• siano residenti nelle regioni del mezzogiorno;
• non risultino già beneficiari, nell’ultimo triennio, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.
I futuri neoimprenditori possono presentare istanza di accesso alla misura attraverso una piattaforma dedicata sul sito istituzionale dell’Agenzia Nazionale per l’Attrazione degli Investimenti e lo Sviluppo di Impresa S.p.A. (Invitalia), individuata come soggetto gestore della misura.
Gli enti pubblici, le Università e le associazioni, anche non profit, possono fornire, a titolo gratuito, servizi di consulenza e assistenza nelle varie fasi di sviluppo del progetto imprenditoriale, ai futuri imprenditori, previo accreditamento presso l’Invitalia.
Nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, ivi incluse le società cooperative, l’importo massimo del finanziamento erogabile è pari a 40 mila euro per ciascun socio, che presenti i requisiti richiesto, fino ad un ammontare massimo complessivo massimo di 200 mila euro.
I finanziamenti sono così articolati:
• 35 per cento come contributo a fondo perduto erogato dal soggetto gestore della misura;
• 65 per cento sotto forma di prestito a tasso zero, concesso da istituti di credito in base alle modalità definite dalla convenzione che verrà stipulata con Invitalia.
Sono finanziati i progetti relativi alla produzione di beni nei settori :
- dell’agricoltura;
- dell’artigianato;
- dell’industria;
- ovvero relativi alla fornitura di servizi a favore delle imprese appartenenti a qualsiasi settore.




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FONTE FISCO & TASSE

Quattordicesima pensionati 2017

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Platea più ampia e assegno più ricco: tabelle INPS sulla quattordicesima pensionati di luglio 2017, requisiti di reddito e meccanismo a scaglioni.

 A luglio 2017 arriva una quattordicesima pensionati più ricca e ad una platea allargata: scattano infatti le modifiche inserite nella Legge di Stabilità, in base alle quali l’INPS ha provveduto a ridefinire il beneficio. La quattordicesima mensilità di pensione richiede un’età minima di 64 anni e prevede specifici requisiti di reddito. La legge di bilancio (comma 187 legge 232/2016) ha incrementato l’assegno per coloro che già ne avevano diritto negli anni scorsi (i pensionati fino a 1,5 volte il minimo) e ha esteso il diritto a coloro che hanno un assegno fino a due volte il minimo, con un meccanismo a scaglioni che prevede un importo ridotto progressivamente per chi incassa un’assegno pensionistico fra 1,5 e 2 volte il minimo.

=> Pensioni: quattordicesima 2017, tutti gli importi

In pratica, segnala l’INPS, quest’anno ci sono ulteriori 1,43 milioni di pensionati in più che prenderanno la quattordicesima. Nel 2016, invece, hanno percepito la quattordicesima 2,141 milioni di pensionati, in gran parte iscritti alla gestione privata (2,127), a cui si aggiungono 8mila 461 pensionati in gestione pubblica e 5mila 565 lavoratori dello spettacolo.

Quattordicesima pensionati 2017

La platea si è allargata a 3 milioni 570mila 639 pensionati (di cui 1,43 milioni con redditi fra 1,5 e 2 volte il minimo). In tabella le cifre precise e il costo della misura.
BeneficiariReddito
fino a 1,5 volte il minimo
Reddito
fra 1,5 e 2 volte il minimo
Quattordicesima
2017
3.570.6392.089.2871.452.620
Quattordicesima
2016
2.141.178

Per quanto riguarda gli importi, cambiano a seconda degli anni di contribuzione e dell’appartenenza a una gestione lavoratori dipendenti o autonomi.
In tabella gli importi.
 Fino a 15 anni
di contributi
Tra 15 e 25 anni
di contributi
Oltre 25 anni
di contributi
Dipendenti
fino a 1,5 volte il minimo
(9.786,86 euro annui)
437 euro546 euro655 euro
Dipendenti
fra 1,5 e 2 volte il minimo
(13.049,14 euro)
336 euro420 euro504 euro

 Fino a 18 anni
di contributi
Tra 18 e 28 anni
di contributi
Oltre 28 anni
di contributi
Autonomi
fino a 1,5 volte il minimo
437 euro546 euro655 euro
Autonomi
fra 1,5 e 2 volte il minimo
336 euro420 euro504 euro

Attenzione
: un pensionato che ha un assegno superiore a due volte il minimo (quindi, superiore a 13mila 0149 euro), percepisce comunque una parte della quattordicesima nel caso in cui l’importo della sua pensione sia inferiore a quello che risulta aggiungendo la quattordicesima.
Esempio: la quattordicesima di un ex lavoratore dipendente che guadagna due volte il minimo e ha oltre 2 5anni di contributi, come si vede dalla tabella sopra riportata, è pari a 504 euro. Quindi, sommando il tetto di reddito con la quattordicesima, si ottiene 13mila 553. I pensionati che percepiscono più di due volte il minimo (più di 13mila 0149,14 euro annui), ma sono sotto questa cifra (13mila 553), prenderanno una quattordicesima pari alla differenza. Ipotizziamo un pensionato con un assegno annuo di 13mila 200 euro: la quattordicesima sarà di 353 euro.
Per quanto riguarda infine il requisito anagrafico, in luglio prendono la quattordicesima solo coloro che hanno già compiuto i 64 anni. Chi li compie nel corso del 2017 ha diritto al beneficio, ma incasserà la somma con il cedolino di dicembre.

Fonte: INPS.

martedì 20 giugno 2017

Coldiretti:Albicocche, meglio donarle che non perderle sotto gli alberi

Albicocche in dono alle famiglie meno abbienti e ai turisti. E’ l’iniziativa di Coldiretti Basilicata in programma giovedì mattina a Matera in risposta al fatto che nonostante quest’anno la produzione di nettarine sia di qualità ed abbondante, uno dei prodotti di eccellenza del Metapontino come l’albicocca, non riesce ad avere alcun mercato. “Preferiamo donare la frutta a chi ne ha bisogno – fa sapere Coldiretti Basilicata – invece che vederla marcire per terra sotto gli alberi”. L’appuntamento è per le 10 e 30 di giovedì dinnanzi alla Caritas, in via dei Cappuccini a Matera. Per l’occasione Coldiretti Basilicata regalerà 4 quintali di albicocche all’organismo pastorale della Cei da distribuire alle famiglie bisognose della città. Ma non solo. In osservanza della legge 166 del 2016 sugli sprechi alimentari, Coldiretti Basilicata, forza amica dei cittadini, attraverso degli “Ape car” colorati di giallo, che solitamente accompagnano i turisti nei rioni Sassi, distribuirà gratuitamente albicocche ai visitatori, per promuover le eccellenze ortofrutticole del Metapontino. “L’invito lo rivolgiamo ai ristoratori e agli operatori turisti – fa sapere Coldiretti – affinchè promuovano le eccellenze del territorio. L’invito lo abbiamo rivolto anche al governo regionale perchè si faccia promotore di accordi di programma in tal senso”.

giovedì 15 giugno 2017

Giri e impressioni tra Lucania e Irpinia, con tappa a Montaguto: su Reportage online il viaggio dell’amico Marino Pagano


Ti metti in cammino. Lasci l’area casalinga – quella dalla Bitonto della meravigliosa cattedrale romanica o della Bari levantina e occidentale insieme – e raggiungi San Fele, cascate di magia. La Lucania è terra anche di questi flussi ancestrali che vengon fuori dalle viscere delle rocce.

Quelle di San Fele (Potenza), tra le più suggestive (ma ce ne sono anche a Savoia di Lucania).

Il paese s’abbarbica tra inestricabili viuzze, segno classico del piccolo centro-castello che amava confondere i nemici. Le cascate hanno molto anche di antico. Usate per la lavorazione della lana, fanno parte del corso del torrente Bradano (omonimo dell’importante fiume). Sono l’attrazione principale del piccolo centro. Il panorama d’attorno, bellissimo, con tante ginestre.

A non molti chilometri, ecco anche i laghi di Monticchio (Atella-Rionero in Vulture).

San Fele ti conquista: un santo ottocentesco vincenziano, missionario in Etiopia; una chiesa madre con scale che perdi chili già a vederle; una pasticceria deliziosa; l’indicibile groviglio d’arterie minute.

Fai un po’ di strada (abbastanza, ce lo siamo imposti) e sei a Montaguto (Avellino), al confine tra la bassa Daunia e l’Irpinia, non prima di aver superato, indignato, il Formicoso ormai inondato di pale eoliche sino alla vergogna, siamo tra Andretta, Bisaccia, Lacedonia.

Ecco Montaguto, monte aguzzo come l’etimo già vuole. Di qua Orsara e di là Panni e Monteleone.Poco da segnalare, qui, si direbbe a prima vista. Qui ci arrivi solo se la cultura arcaica dei paesi ti prende davvero dentro.

C’è il cielo, lo cogli e ti senti un re. Ci sono colline selvagge. Pochi, pochissimi abitanti.

Arriviamo all’imbrunire, di vivo il lascito dei secoli, ma attorno non vedi nemmeno un gatto. Montaguto è un paese presso cui fermarti solo se sei pervicacemente innamorato della semplicità, anche quella che ti fa dire «ma qua che ci sta?».

Ma un paese ha sempre qualcosa, soprattutto quando, tutto sommato, non è stato stravolto, quando ha conservato la sua radice, la sua fisionomia d’identità, il suo tracciato.
A parte che la celebre, nel bene e nel male, «frana di Montaguto» ha creato anche dei laghetti.

Scopri qualcosa di carino, allora. Un lago lo trovi, inaspettato quasi, anche a Savignano Irpino, vicinissimo a Montaguto.

Si tratta di due località che nella storia moderna hanno giocato un po’ al rimbalzo, tra Irpinia e area dauna, dunque tra Campania e Puglia.

Prima pugliesi, ora avellinesi. Per modo di dire perché poi, a Savignano, la sagra è dell’orecchietta, mica del Carmasciano, un formaggio che godi già nel pronunciarlo, roba che chiudi gli occhi e sei in un pascolo: principe dei prodotti caseari della zona di Rocca San Felice, sempre Avellino.

Medesima sorte per paesi come Orsara, Rocchetta, Anzano e altri: oggi pugliesi, ieri irpini.

Poi a Montaguto c’è una signora che gestisce un piccolo bar (bar tuttofare: si trasforma in salumeria accattivante in un batter d’occhio, con sapori che non vi diciamo). Bar antico in tutto: pavimento, bagno dietro il biliardo, stemma della squadra di calcio anni Ottanta, caffè corposo.

Questa signora sta lì da cinquant’anni, forse di più. Aspetto disordinato e faccia stanca, non ricorda più gli anni nemmeno lei. Il bar sta sulla strada. Se guidi da due ore, non puoi non fermarti. Fuori due cani e una fontana. Sosti che è un piacere.

E poi sei già sull’antica bretella di collegamento tra Puglia e Campania, tra Bari e Napoli, quando l’autostrada non esisteva ancora e ci volevano quattro-cinque ore per raggiungere la città partenopea da Bari. Montaguto, Ariano (che prima, guarda un po’, apparteneva alla Puglia) e sei allo svincolo: verso Benevento di qua, a Napoli di là. Se continui per Benevento, c’è Castelfranco in Miscano, carina assai.

C’è Buonalbergo, che ti ospita sin dal nome. Il viaggio continua. Ma la signora di Montaguto, più di tutti, vale già il prezzo del biglietto.

Perché il viaggio o è antropologico o non è.

lunedì 29 maggio 2017

Pensioni, fra un mese arriva la quattordicesima: le ultime novità






La nuova prestazione previdenziale viene estesa con la legge di Bilancio


Luglio sarà mese di quattordicesima per 3,4 milioni di pensionati. La nuova prestazione previdenziale viene estesa con la legge di Bilancio anche ai pensionati oltre 64 anni con redditi tra 1,5 e due volte il trattamento minimo. La conferma è arrivata anche via Facebook dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi.
REQUISITI – Nel 2016 l’erogazione della quattordicesima era appannaggio dei pensionati con 64 anni di età e un reddito fino a 9.786,86 euro annui. Chi possedeva un reddito maggiore ne era escluso. Quest’anno invece la quattordicesima sarà erogata anche ai pensionati con un reddito compreso tra 9.786,86 euro e 13.049,15 euro annui. Per i pensionati che superano i 13.049,15 euro, la nuova riforma prevede un importo aggiuntivo parziale.
IMPORTI – Gli importi variano da 336 a 655 euro in base all’assegno percepito e agli anni di contributi.
Per i pensionati con un reddito fino a 9.786,86 euro annui:

  • 15 anni di contribuiti la somma sarà di 437 euro;
  • oltre i 15 anni e fino a 25 anni di contribuiti sarà di 546 euro;
  • oltre i 25 anni di contributi sarà di 655 euro.
Per i pensionati che hanno un reddito annuo tra 9.786,87 euro e 13.049,14 euro:

  • 15 anni di contributi sarà di 366 euro;
  • tra i 15 e 25 anni di contributi sarà di 420 euro;
  • più di 25 anni di contributi sarà di 504 euro.
I valori indicati sono validi per i lavoratori dipendenti, per i lavoratori autonomi, gli importi saranno uguali ma cambiano i requisiti contributivi, bisognerà avere 3 anni in più di contributi versati.
EROGAZIONE – Il pagamento verrà effettuato d’ufficio per i pensionati di tutte le gestioni unitamente al rateo di pensione di luglio 2017, o di dicembre 2017 per coloro che perfezionano il requisito anagrafico nel secondo semestre dell’anno 2017. Si rammenta che il beneficio sarà erogato in via provvisoria sulla base dei redditi presunti e sarà verificato non appena saranno disponibili le informazioni consuntivate dei redditi dell’anno 2016 o, nel caso di prima concessione, dell’anno 2017.
Leggi anche:Pensioni, Ape social: Gentiloni firma il decreto. Le richieste entro il 15 luglio
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domenica 28 maggio 2017

Monitorare, prevenire e combattere i discorsi d’odio online

Il bando è finalizzato a sostenere progetti nel campo della lotta ai discorsi di odio online, per meglio comprenderli, monitorarli, prevenirli e combatterli. Saranno finanziati: - Progetti volti a comprendere e contrastare espressioni di odio online su piattaforme sociali/aziende IT: studi di come le espressioni di odio si sviluppano sui social media, strumenti di monitoraggio, raccolte dati, analisi delle tendenze e miglioramento della trasparenza (come un follow-up del codice di condotta per la lotta alle espressioni di odio illegale on-line). - Progetti finalizzati allo sviluppo di capacità della società civile per contribuire alla realizzazione del Codice di condotta per contrastare espressioni di odio illegale on-line e di formazione del relativo quadro giuridico. - Progetti sullo sviluppo di narrazioni equilibrate online per promuovere lo sviluppo del pensiero critico degli utenti di Internet (come follow-up del Colloquio annuale sui diritti fondamentali del 2016). - Progetti che mirano ad affrontare discorsi d’odio online contro i giornalisti, raccolta di dati relativi ad abusi online contro gli attori dei media e analisi dei suoi effetti sul dibattito democratico (come follow-up del Colloquio annuale sui diritti fondamentali del 2016). Stanziamento complessivo: 1.500.000 di euro. Stanziamento individuale: La sovvenzione richiesta per il progetto non può essere inferiore a 75.000 euro. Il contributo UE può coprire fino all’80% dei costi totali ammissibili del progetto. BENEFICIARI Amministrazioni locali, Amministrazioni nazionali, Amministrazioni Regionali, Organizzazioni internazionali, Organizzazioni non profit
ENTE FINANZIATORE Commissione Europea - DG Giustizia RIFERIMENTI

SCADENZA 29/06/2017





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