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mercoledì 27 luglio 2016

Accade a Milano, turista rimane chiuso dentro al Duomo e dorme sul tetto


Una foto d'archivio del Duomo di Milano presidiato (Ansa)

Un 23enne americano, nella notte tra lunedì e martedì, si trovava in bagno al momento della chiusura e ha passato la notte tra le guglie della cattedrale. “Non volevo creare allarme”, si è scusato con i primi operai che l’hanno incontrato la mattina seguente

Un giovane turista degli Stati Uniti ha dormito sul tetto del Duomo di Milano dopo essersi trovato chiuso all’interno della cattedrale. L’episodio è avvenuto nella notte tra il 25 e il 26 luglio ed è stato riportato dal Corriere della Sera e dal Giorno.

"Ieri sera sono rimasto chiuso dentro", si è giustificato il 23enne con i primi operai incontrati il mattino seguente e poi con le forze dell'ordine. “Non volevo creare allarme. Così ho passato la notte qui". Il giovane, ascoltato a lungo dalla polizia, è un appassionato d'arte. Sul suo smartphone sono stati trovati centinaia di scatti di monumenti famosi.


Secondo la versione del ragazzo, già verificata dalla polizia, il turista era in bagno quando gli addetti del servizio privato di vigilanza hanno controllato tutti gli ambienti prima di sbarrare le porte del Duomo. Ma qualcosa non ha funzionato come avrebbe dovuto nel sistema di sicurezza, che spetta a un’agenzia privata di vigilanza.

martedì 26 luglio 2016

Festa dell'Emigrante San Fele

Lunedì 1 agosto dalle ore 16:00 alle ore 23:00 
Pierno 85020 San Fele


da  http://altoccodellacampana.blogspot.it/

..un cambiamento d'aria e d'ambiente che assunse a fine secolo i caratteri di un vero e proprio esodo"



"Esodo" da quel momento, episodio tristemente costante nella storia del popolo lucano spinto di continuo verso terre sconosciute, da quelle delle lontane Americhe a quelle dell'Europa come la Germania, la Svizzera, la Francia ed il Belgio, ai paesi industrializzati della nostra Italia come Milano e Torino.
PER SAPERNE DI PIU' CLICCA QUI

lunedì 25 luglio 2016

SCIA 2: titoli edilizi caso per caso

Come individuare il titolo edilizio corretto per ogni intervento a fronte del nuovo decreto SCIA 2 che fornisce tabelle caso per caso

Con l’approvazione del decreto SCIA 2, che attua la Riforma della Pubblica Amministrazione (Legge 124/2015), diventa più facile individuare il titolo abilitativo per ogni intervento edilizio. Apportando alcune modifiche al Testo unico dell’edilizia (Dpr 380/2001), il decreto chiarisce quali lavori possono essere realizzati in regime di edilizia libera, senza rischio di cadere nell’abusivismo edilizio e di iniziare lunghi e costosi contenziosi, e quali invece richiedono necessariamente la SCIA.
Decreto SCIA 2
In particolare il decreto SCIA 2:
·         provvede alla mappatura completa, con una tabella riassuntiva, dei procedimenti edilizi, in corrispondenza dei quali vengono indicate le procedure burocratiche da seguire;
·         individua con precisione le attività oggetto di procedimento di mera comunicazione o segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) o di silenzio assenso, nonché quelle per le quali è necessario il titolo espresso e introduce le conseguenti disposizioni normative di coordinamento. Inoltre è prevista la semplificazione di regimi amministrativi in materia edilizia.
Vengono inoltre riassunti gli adempimenti successivi all’intervento edilizio e la nuova disciplina sulla Segnalazione certificata di agibilità.
Edilizia libera
La nuova normativa abroga CIL(Comunicazione di inizio lavori), facendo rientrare nell’edilizia libera tutti gli interventi per cui era prevista, e la DIA (Denuncia di Inizio Attività), sostituita già dal 2010 dalla SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), lasciando però in vigore la Super Dia, alternativa al permesso di costruire. D’ora in poi la SCIA prende il posto della DIA al 100%, quindi avremo la SCIA alternativa al permesso di costruire.
A seguito dell’eliminazione della CIL, tra le attività di edilizia libera, c’è per esempio l’eliminazione delle barriere architettoniche (anche se può esser necessaria la CILA se si installano ascensori esterni), l’installazione di pannelli fotovoltaici a servizio degli edifici al di fuori dei centri storici, opere dirette a soddisfare esigenze contingenti e temporanee, da rimuovere al massimo entro 90 giorni, le pavimentazioni esterne, aree ludiche senza fini di lucro ed elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici.
Interventi con SCIA
Serve invece la SCIA in caso di manutenzione straordinaria sulle parti strutturali degli edifici, restauro e risanamento conservativo sulle parti strutturali degli edifici, ristrutturazione edilizia che non comporti modifiche alla volumetria, cambio di destinazione d’uso degli edifici nel centri storici e cambio di sagoma degli edifici vincolati. La SCIA è inoltre necessaria per gli interventi di manutenzione straordinaria “pesante” che vedano coinvolte le strutture, contemplino la modifica di prospetti e volumi e quando, in zona A, contempla mutamento di destinazione d’uso urbanisticamente rilevante.
Permesso di costruire
Il permesso di costruire dovrà d’ora in poi essere richiesto per gli interventi di nuova costruzione, ristrutturazione urbanistica, i ristrutturazione edilizia che portino ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente e che comportino modifiche della volumetria complessiva degli edifici o dei prospetti, interventi effettuati nei centri storici che implichino una modifica della destinazione d’uso, interventi che comportino modificazioni della sagoma di immobili sottoposti a vincoli.
SCIA alternativa al permesso di costruire
La SCIA alternativa al permesso di costruire (ex Super DIA), occorre in caso di interventi di ristrutturazione che implicano modifiche sostanziali come variazioni alla volumetria e ai prospetti, cambio di destinazione d’uso degli edifici nel centri storici, cambio di sagoma degli edifici vincolati, interventi di nuova costruzione o ristrutturazione urbanistica disciplinati da piani attuativi e accordi negoziali che contengono precise disposizioni plano-volumetriche, tipologiche, formali e costruttive, interventi di nuova costruzione che attuano strumenti urbanistici generali recanti precise disposizioni plano-volumetriche.
Interventi con CILA
Vengono ampliate le competenze della CILA (Comunicazione di inizio lavori asseverata), necessaria per tutti gli interventi non rientranti tra le attività di edilizia libera, né tra quelli soggetti a permesso di costruire e SCIA. La CILA può essere inviata anche online allegando gli elaborati progettuali e una relazione di un tecnico abilitato che attesti la conformità dei lavori agli strumenti urbanistici, ai regolamenti edilizi, alla normativa antisismica, a quella sul rendimento energetico in edilizia. La comunicazione deve dichiarare che i lavori non interessano parti strutturali dell’edificio e contenere i dati identificativi dell’impresa che effettua gli interventi. La CILA va infatti utilizzata in caso di manutenzione straordinaria “leggera”, ovvero per gli interventi che non riguardano la struttura. Si potrà usare la CILA, inoltre, per la modifica della destinazione d’uso dei locali adibiti ad esercizio di impresa e per tutti gli interventi non ricompresi in quelli che necessitano della SCIA e del permesso di costruire.
Segnalazione certificata di agibilità
La Segnalazione certificata di agibilità, da presentare entro 15 giorni dalla fine dei lavori, sostituisce il certificato di agibilità. A livello di procedura non cambia niente rispetto al passato, ma viene spostata sul tecnico asseverante (direttore dei lavori o professionista abilitato ) la responsabilità della sussistenza delle condizioni di sicurezza, igiene, salubrità, risparmio energetico degli edifici e degli impianti e la conformità dell’opera al progetto presentato.
Fonte: Dlgs SCIA 2.
La Voce dei Condomini BLOG di Leonardo Donofrio: SCIA 2: titoli edilizi caso per caso: Come individuare il titolo edilizio corretto per ogni intervento a fronte del nuovo decreto SCIA 2 che fornisce tabelle caso per caso Co...

giovedì 21 luglio 2016

“Servono 47 mila infermieri per garantire sicurezza e servizi efficienti ai cittadini. E tra turni massacranti e stipendi in discesa lavorare è sempre più difficile”. L’analisi/denuncia Ipasvi

Focus  della Federazione sui dati del Conto annuale. Mangiacavalli: “Dati dovrebbero far ragionare sia il legislatore che le Regioni ed essere utili come base di trattativa per i sindacati. La carenza è evidente, così come lo è la situazione difficile a livello generale, ma sicuramente  a rischio nelle Regioni in piano di rientro che rappresentano ormai a livello di popolazione oltre il 47% dei cittadini italiani”. E intanto l’età media dei lavoratori cresce.

La professione infermieristica nelle Regioni: occupazione, retribuzioni, rapporto con pazienti, cittadini, medici e gli effetti dei blocchi di turn over e retribuzioni Analisi dei dati 2014 e confronto con l’andamento in cinque anni 


mercoledì 20 luglio 2016

Come funziona la truffa delle False Sponsorizzazioni nelle Associazioni Sportive Dilettantistiche

Come funziona la truffa delle False Sponsorizzazioni nelle Associazioni Sportive Dilettantistiche
In molti durante i nostri Corsi e Convegni ci chiedono come funzionano queste truffe. In questo Comunicato Stampa della Guardia di Finanza di Forlì-Cesena sono spiegati molto bene tutti i passaggi. Dal far pagare 50mila euro uno striscione pubblicitario per UNA partita di volley femminile in A1 (!), a come gli investigatori hanno recuperato file nascosti e cancellati dai computer e tablet sequestrati…
Buona lettura.

FORLI’, 18 luglio – Si è  conclusa oggi l’indagine economico-finanziaria da parte della Guardia di Finanza di Forlì nei confronti di quattro società operanti nel settore delle sponsorizzazioni che hanno procurato un’evasione per oltre 36 milioni di euro affiancando una società di serie A1 femminile, chiusa dall’avvio dell’indagine.
LA NOTA STAMPA – Il comunicato della Guardia di Finanza – Comando Provinciale Forlì – CESENA. Ufficio Comando – Sezione Operazioni e Programmazione. 
36 MILIONI – La Guardia di Finanza di Forlì ha concluso un’indagine economico-finanziaria nei confronti di quattro società operanti nel settore delle sponsorizzazioni che hanno procurato un’evasione per oltre 36 milioni di euro. Le società, con sede a Forlì, Cesena e Rimini gestivano gli spazi pubblicitari in occasione delle partite casalinghe di una società marchigiana di pallavolo femminile militante nel campionato di serie A1.
SPONSORIZZAZIONI GONFIATE – Il sistema di frode individuato dai finanzieri forlivesi, si fondava sul ricorso a fatture per operazioni inesistenti o fatture “gonfiate”emesse dalle società verificate nei confronti degli sponsor. Nel corso delle indagini, iniziate nel 2014 sotto la direzione della Procura della Repubblica di Forlì, nelle persone del Procuratore dott. Sergio Sottani e del Sostituto dott.ssa Michela Guidi, sono state eseguite perquisizioni in diverse località del territorio nazionale tra le quali, oltre a Forlì, anche Cesena,  Ravenna,  Rimini,  Bari e Cosenza ponendo sotto sequestro copiosa documentazione, computer, tablet e supporti informatici. Proprio dalla analisi di quest’ultimi, anche recuperando files nascosti o cancellati, i militari della Guardia di Finanza hanno posto fine all’ormai collaudato sistema di evasione. Dalle indagini è emerso come nel lontano 2009 il Presidente della società di pallavolo marchigiana aveva acquistato il titolo per partecipare al campionato di serie A1 da unimprenditore pugliese operante nel campo della gestione dei rifiuti, cedendo in cambio il diritto alla gestione degli spazi pubblicitari.
SISTEMA DI FRODE – Da allora l’imprenditore barese (M.C., di 67 anni) aveva organizzato un ingegnoso sistema di frode creando le società di gestione degli spazi pubblicitari ed intestandole a prestanome nullatenenti senza mai figurare in nessuna di esse. Per ostacolare le attività dell’Amministrazione Finanziaria, inoltre, le società venivano fatte subentrare l’una all’altra creando ogni 2/3 anni la nuova avente lo stesso oggetto sociale della precedente dalla quale acquisiva il pacchetto degli sponsor ed il diritto alla gestione degli spazi pubblicitari. A cambiare era solo il nome del rappresentante della società, il prestanome di turno nullatenente. Con questo modus operandi la vecchia società veniva destinata all’oblio con milioni di euro di debiti verso lo Stato che non sarebbero mai stai recuperati. 
MAGGIORAZIONI DEL 2500% – A conferma della falsità delle operazioni che hanno consentito evasioni milionarie, le Fiamme Gialle hanno tra l’altro dimostrato l’enorme differenza tra il valore di mercato delle sponsorizzazioni e il prezzo che arrivavano a pagare gli sponsor. Un cartellone pubblicitario durante una partita di volley, ad esempio, generalmente ceduto a cifre intorno ai 2.000 euro veniva pagato dagli sponsor fino a 50.000 e dunque con una maggiorazione del 2.500%.  In alcuni casi venivano acquistati dei generici “pacchetti” stagionali di spazi pubblicitari per delle cifre che superavano i 500.000 euro. 
ABBATTERE L’IMPONIBILE – Dall’analisi delle movimentazioni bancarie e delle centinaia di assegni acquisiti è emerso come gli importi fatturati venivano regolarmente pagati tramite bonifici, titoli di credito o altri mezzi di pagamento “tracciabili”, allo scopo di dare una parvenza di regolarità dell’operazione. Le somme di denaro però subito dopo essere state accreditate “sparivano” immediatamente dai conti correnti attraverso prelevamenti in contanti o girate di assegni. Le fatture emesse consentivano agli sponsor di annotare in contabilità fatture di costo per oltre 19 milioni di euro e così abbattere notevolmente l’imponibile da tassare e l’IVA da versare nelle casse dello Stato.
ANTI ECONOMICITÀ – Gli sponsor, che sulla carta versavano centinaia di migliaia di euro per gli spazi pubblicitari, sono risultati per lo più operanti in Puglia, a centinaia di chilometri dal Palazzetto dello Sport presso il quale si disputavano le partite e molte di queste società, paradossalmente, pur essendo in perdita pagavano centinaia di migliaia di euro per ottenere lo spazio pubblicitario.  La totale anti economicità dell’operazione è stata l’elemento cardine su cui si sono fondate le contestazioni.
SETTE DENUNCIATI – Complessivamente per gli anni dal 2009 al 2015 sono state contestate fatture false per circa 19 milioni di euro, redditi non dichiarati per oltre 12 milioni di euro ed oltre 5 milioni di IVA evasa.  Al termine delle indagini sono stati denunciati all’A.G. sette soggetti in concorso tra loro per i reati di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione e omesso versamento di IVA, reati puniti con una pena fino a 6 anni di reclusione.

venerdì 15 luglio 2016

Canone RAI, nuovi esempi e FAQ


Più bollette in famiglia, eredi, cambio di compagnia elettrica: questi ed altri esempi nelle nuove FAQ dell'Agenzia delle Entrate sul Canone RAI 2016.

In tutti i casi in cui le rate del Canone RAI vengono addebitate su più bollette intestate a persone della stessa famiglia anagrafica, bisogna pagare una volta sola e chiedere, per l’altra utenza, l’esenzione dal pagamento compilando il quadro B dell’apposita dichiarazione mentre, se si attiva una nuova utenza elettrica, l’addebito arriverà con le nuove bollette, a meno che il titolare non compili il quadro A dichiarando la non detenzione del televisore: sono alcuni dei chiarimenti forniti dall‘Agenzia delle Entrate ai contribuenti alle prese con il nuovo Canone RAI nelle nuove 19 FAQ pubblicate sull’apposito sito delle Entrate.

Le nuove spiegazioni sono utili in vista dell’arrivo delle bollette con i primi addebiti: le rate dell’abbonamento vengono inviate con la prima bolletta successiva al primo luglio (tendenzialmente, quella di luglio o di agosto).

E’ possibile che l’abbonamento venga erroneamente addebitato due volte: può succedere se due esponenti della stessa famiglia anagrafica sono titolari di diverse utenze elettriche, oppure nel caso degli eredi di persone defunte a cui è ancora intestata la bolletta. La regola è sempre che il canone si paga una sola volta per ogni famiglia anagrafica. Se arrivano due addebiti bisogna inviare l’auto-dichiarazione compilando il quadro B, che riguarda coloro che sono titolari di un’utenza ma pagano già il Canone attraverso un’altra (addebitata a un familiare, per esempio).


Negli esempi dell’Agenzia delle Entrate vengono previste anche ipotesi al limite della regolarità: ad esempio, marito e moglie proprietari di due diversi appartamenti, ciascuno dei quali intestatari di bolletta per uso domestico residente. Anche qui, l’Agenzia spiega che bisogna compilare il quadro B, perché il canone si paga una sola volta indipendentemente dal numero di abitazioni, ma avverte anche che non dovrebbe sussistere più di un’utenza elettrica di tipo domestico residenziale nell’ambito di una stessa famiglia anagrafica. Se invece le due utenze sono intestate alla stessa persona, in teoria non si rischia la doppia imposizione: se le due utenze sono una di tipo D2, utenti residenziali, e una di tipo D3, altri utenti domestici, le rate del Canone RAI arrivano sulla prima utenza. Se i due contratti dell’elettricità sono entrambi di tipo D, dovrebbe arrivare il Canone solo su quello attivato più recentemente. Se infine, una sola delle due utenze è di tipo residenziale, il canone arriverà solo su questa.

Più complesso il caso in cui venga attivata una nuova utenza elettrica nel corso dell’anno. Il Canone RAI viene addebitato a partire dal mese di attivazione della fornitura. Gli importi cambiano a seconda del mese di attivazione, le rate da ottobre in poi verranno addebitate nel 2017. Ecco in tabella gli importi del canone e delle rate.

Mese di attivazione
Importo Canone RAI annuale
Importo rate
gennaio
100
10
febbraio
93,80
10,42
marzo
85,65
10,71
aprile
77,50
11,07
maggio
69,35
11,56
giugno
61,19
12,24
luglio
53,04
13,26
agosto
44,89
14,96
settembre
36,73
18,37
ottobre
28,59
28,59
novembre
20,44
20,44
dicembre
12,28
12,28

Se l’utente possedeva già il televisore prima dell’attivazione della fornitura elettrica, paga la differenza utilizzando il modello F24. In tutti i casi in cui l’utente non paga interamente il Canone con la bolletta (per disdette o volture), versa le rate mancanti con il modello F24. Se invece non possiede la tv, deve dichiarne la non detenzione, compilando il quadro A del modello di dichiarazione, ed inviandolo entro il mese successivo all’attivazione. Attenzione: il mancato invio della comunicazione comporta l’obbligo di pagare il Canone. Se l’utente aveva un’utenza elettrica residenziale disdetta prima del mese di luglio, e ne attiva un’altra in un mese successivo, ad esempio in settembre, con la prima bolletta relativa al nuovo contratto arrivano anche le precedenti rate.


Quando si cambia impresa elettrica, non bisogna fare niente: automaticamente il canone viene addebitato sulla nuova bolletta. Se si cambia un’utenza da residenziale a non residenziale, automaticamente il nuovo contratto non prevederà più le rate del Canone RAI (che si paga solo sulla prima casa).

venerdì 8 luglio 2016

Incentivi - Guida ai fondi Ue per il turismo 2016

Pronto il nuovo vademecum della Commissione europea per l'accesso alle agevolazioni dedicate al settore turistico. Oltre ai fondi strutturali e di investimento europei (FESR, FSE, FC, FEASR e FEAMP) e ai programmi a gestione diretta (COSME, EaSI, Erasmus+, Europa creativa, Horizon 2020 e LIFE), per la prima volta la Commissione Ue analizza anche il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), strumento cardine del Piano Juncker.
L'altra novità rispetto all'edizione 2015 è la pubblicazione della guida anche in italiano, alla luce della richiesta rivolta alla commissaria Elzbieta Bienkowska in una relazione del Parlamento Ue sulle strategie per il turismo a cura dell'eurodeputata Isabella De Monte (Pd).
Incentivi - Guida ai fondi Ue per il turismo 2016

lunedì 4 luglio 2016

Investimenti al Sud, domanda credito d’imposta

Aperte le domande per il credito d'imposta su investimenti al Sud, comunicazione telematica all'Agenzia delle Entrate fino al 2019: come funziona l'agevolazione.

sabato 2 luglio 2016

Emigrazione Lucana: GRUPPO DI LAVORO COMUNALE (GdL) TECNICO SCIENTIFIC...

SEMINARIO DI STUDIO SU PIETRO CRISTIANO

SAN FELE NEL MONDO | I MINATORI DEL BELGIO



Sono iniziate le attività di analisi del fenomeno dell'emigrazione nel Comune di San Fele (Pz), il raccordo operativo con Donatella Pascale, Assessore alle Attività Produttive e Risorse Umane del Comune di San Fele (Pz), ha consentito di avviare l'elaborazione dei dati degli iscritti all'Anagrafe Italiana dei Residenti all'Estero.

La disponibilità di Leo Cristiano, figlio di Pietro Cristiano, il personaggio del Comune di San Fele, censito dal Centro dei Lucani nel Mondo "Nico Calice" e presente nel Museo dell'Emigrazione Lucana, ha consentito di iniziare lo sviluppo.

APERTURA MUSEO EMIGRAZIONE LUCANA

Domenica 22 maggio 2016 è stato aperto al pubblico il Museo dell'Emigrazione Lucana, ubicato nel Castello di Lagopesole.

Ai lavori hanno partecipato:

Francesco Mollica
Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata.

GIORNATA DEI LUCANI NEL MONDO | 22 MAGGIO 2016

Domenica 22 maggio 2016 si svolgerà nel Castello di Lagopesole ad Avigliano (Pz) la Giornata dei Lucani nel Mondo ed il primo seminario sulla figura del personaggio museale Melo Rosita.

Il programma dei lavori prevede l'apertura da parte di Luigi Scaglione, Coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico del Centro Lucani nel Mondo "Nino Calice", e di Nicola Benedetto, Presidente della Commissione Regionale dei Lucani nel Mondo.

A seguire i saluti di Vito Summa, Sindaco di Avigliano, di Salvatore Adduce, Presidente Anci Basilicata, di Franco Mollica, Presidente del Consiglio Regionale della Basilicata.

Sarà presentato lo storytelling dell'emigrazione lucana da parte di Patrizia Minardi, dirigente dell'Ufficio Internazionalizzazione e Sistemi Culturali della Regione Basilicata, con la storia di Rosita Melo, che sarà illustrata da Maria Albano, commissaria regionale per le pari opportunità e Paola D'Antonio, docente dell'Università degli Studi della Basilicata.

GRUPPO DI LAVORO COMUNALE (GdL) TECNICO SCIENTIFICO


Si informano i cittadini residenti in Basilicata che possono iscriversi al Gruppo di Lavoro (GdL) tecnico scientifico comunale per l'emigrazione locale.

Nei gruppi di lavoro partecipano: il coordinatore del Museo dell’Emigrazione Lucana, o suo delegato del Comitato Tecnico Scientifico del Centro Lucani nel Mondo Nino Calice; il responsabile tecnico scientifico di Anci Basilicata, il Sindaco del Comune, o suo delegato, i soggetti, pubblici e privati, che si sono occupati della ricostruzione storica del personaggio già censito dal Museo dell'Emigrazione Lucana, le Istituzioni scolastiche presenti sul territorio e tutti gli ulteriori soggetti interessati alla promozione della memoria storica locale.





Emigrazione Lucana: GRUPPO DI LAVORO COMUNALE (GdL) TECNICO SCIENTIFIC...: Si informano i cittadini residenti in Basilicata che possono iscriversi al Gruppo di Lavoro (GdL) tecnico scientifico comunale per l&#3...