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mercoledì 4 maggio 2016

Caro Matteo, ti scrivo



"Non potevi aspettarti “Rose rosse per te” o “Trottolino amoroso du du, dadadà” (anche a scanso di canini parallelismi). Non quando sono passati quindici giorni dal referendum con cui ci hai infestato il mare, concedendoci la “grazia” del diritto di voto, soggetto alla dura legge del quorum. Quello che sulla carta ti fa credere di avere la bacchetta magica per cambiare il mondo e che, in realtà, è un po’ come la leggenda di Babbo Natale. Ecco, per esempio, in Basilicata, praticamente sto quorum si è raggiunto, superato perché è andata a votare anche zia Rosina, 90 anni, di San Fele. Ma a Vincent, cittadino pregiatissimo di Courmayeur che a stento sa che c’è pure un mare al di là degli Appennini, non pretendevamo che oggettivamente gli fregasse di delfini, spiagge, ambiente (?!). Come a quello di Matera – che a stento ha la “calabro lumaca” - della Tav. È la stessa cosa, suvvia, parliamoci chiaro."


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http://www.ilmetapontino.it/rubriche/interventi/16434-caro-matteo-ti-scrivo.html

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