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venerdì 29 aprile 2016

Canone RAI, ok del Consiglio di Stato




Il ministero recepisce i primi rilievi e apporta le necessarie modifiche al decreto attuativo del Canone RAI in bolletta: il Consiglio di Stato approva in via definitiva.
Il Consiglio di Stato ha approvato il decreto ministeriale sulla Riforma del Canone RAI in bolletta, che si avvia verso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e l’entrata in vigore: confermato quindi da luglio l’inserimento delle rate dell’abbonamento alla TV di Stato nella bolletta dell’elettricità. Secondi la magistratura contabile, il Ministero dello Sviluppo Economico ha adeguatamente risposto ai rilievi formulati dal parere (negativo ma non vincolante) dello scorso 7 aprile, di conseguenza esprime il via libera.

=> Canone RAI in bolletta: stop dal Consiglio di Stato

Innanzitutto, il MiSE ha fornito la definizione di apparecchio televisivo: non presente nel decreto attuativo (secondo il ministero sarebbe stato eccesso di delega: la legge non richiede la definizione del presupposto oggettivo dell’imposta, oltre al rischio di obsolescenza legato alla continua evoluzione delle tecniche di trasmissione), per rispettare le esigenza di chiarezza richiamate dal parere del Consiglio di Stato è stata fornita con una nota esplicativa tecnica, pubblicata sui siti istituzionali e inserita nelle istruzioni di compilazione della dichiarazione di non detenzione (il modulo è stato aggiornato ed è stata decisa una proroga al 16 maggio per la sua trasmissione).

=> Canone RAI in bolletta, proroga al 16 maggio

Per quanto riguarda l’esigenza di specificare che il canone è dovuto una sola volta, a prescindere dal numero di apparecchi televisivi presenti in casa, il Ministero ha ritenuto che la circostanza fosse già sufficientemente chiarita dall’articolo 1, comma 153, lettera b, della legge 208/2015.

 Il rilievo sulla privacy è stato invece completamente recepito, inserendo nel testo del decreto un nuovo articolo relativo agli adempimenti delle imprese elettriche in materia di tutela dei dati personali.
Relativamente all’osservazione sulla mancanza di una formulazione sufficientemente chiara delle regole, il MiSE ha fatto presente che il provvedimento è di natura tecnica e si rivolge a istituzioni e imprese, per disciplinare modalità e tempistiche di recepimento della legge. Il decreto risponde invece alla necessità di promuovere adeguatamente la diffusione delle nuove regole sul pagamento del Canone RAI in bolletta, inserendo specifiche disposizioni in tal senso.

=> Canone RAI in bolletta: casi particolari di esonero

L’Amministrazione ha colto l’occasione per regolamentare in modo più puntuale la questione relativa a casi di esenzione, spiegando che se la compagnia elettrica addebita un secondo canone, l’utente può dichiarare che sussiste un’altra utenza sulla quale è già addebitato quello familiare.
Infine, è stato acquisito il formale concerto del ministero dell’Economia, che prima mancava (c’era solo un semplice assenso).
Fonte: nuovo parere del Consiglio di Stato

martedì 26 aprile 2016

Filiano. Presentazione del romanzo “La croce dentro” di Donato Di Capua

 la-croce-dentroFiliano - L’attenzione al senso e al valore della conversione sembra occupare un posto centrale nell’esperienza degli uomini e nella teologia morale cattolica contemporanea.  Il motto scelto per questo Anno Santo da Papa Francesco è significativo: “Misericordiosi come il Padre”. Questo vuole indicare come il Giubileo non richiami semplicemente a contemplare la misericordia di Dio, ma piuttosto, una volta sperimentatala in prima persona, a metterla in pratica. Il Giubileo, anzitutto, ci chiama a una vera conversione di vita. Questo il tema al centro dell’incontro “Giubileo... chiamati a una conversione di vita”, organizzato dalla Pro Loco di Filiano per sabato 23 aprile 2016, con inizio alla ore 19:30, presso il Centro sociale “Prof. G. Lorusso”. Durante la serata sarà presentato l’ultimo romanzo dello scrittore Donato Di Capua "La croce dentro": l’opera - dedicata a Papa Francesco - narra la conversione religiosa di un uomo d'affari, che, da spietato edonista finanziario, vive la sua "via per Damasco", trasformandosi in un moderno "Innominato" di manzoniana memoria, con felice ricaduta per se stesso e per il suo intorno sociale.  “Il romanzo – dichiara Vito Sabia che ha curato l’iniziativa - lascia uno stupendo messaggio di speranza: chi meglio di chi si è sempre e solo dedicato a se stesso può raccontarci quanto colma la vita di significato il dedicarsi agli altri”. Il programma prevede i saluti di Vito Filippi, Presidente della Pro Loco di Filiano, e di Francesco Santoro, Sindaco di Filiano. Seguiranno l’introduzione di Vito Sabia della Pro Loco di Filiano e l’intervento del parroco Don Mariano Spera. La relazione è affidata a Don Vito Telesca, Vicario generale dell'Arcidiocesi di Potenza. L’incontro sarà condotto dal giornalista Leonardo Pisani. L’attrice Mara Sabia leggerà alcuni brani del libro. Sarà presente l’autore del libro.

lunedì 18 aprile 2016

Canone RAI in bolletta, stop dal Consiglio di Stato

  

Il Consiglio di Stato sospende il parere sul decreto attuativo della Riforma del Canone RAI: lacunoso, poco chiaro e senza tutela della privacy


Il decreto attuativo della Riforma del Canone RAI in bolletta è da rifare: manca una puntuale definizione di “apparecchio televisivo”, non tutela la privacy degli utenti, non formula con chiarezza le regole, non prevede informazione per gli utenti e non ha il formale via libera del ministero dell’Economia: a muovere i rilievi è il Consiglio di Stato, che sospende il parere sul provvedimento e invita il Governo a integrarlo. Non male, considerando che le scadenze per presentare la domanda di esenzione sono alle porte (30 aprile e 10 maggio, per presentazione cartacea e telematica).


In vista dovrebbe esserci una proroga al 15 maggio, ma alla luce del pronunciamento questa manciata di giorni non sembra sufficiente a mettere nel frattempo le norme in regola, forse neppure per partire il primo luglio 2016.
Ma vediamo punto per punto i 
rilievi mossi dalla giustizia amministrativa.

Innanzitutto, c’è un vizio formale, perché la legge che istituisce il canone RAI in bolletta (comma 154 della legge 208/2015), prevede che il decreto attuativo sia emanato dallo Sviluppo Economico di concerto con l’Economia, che invece ha fornito un semplice assenso. Ci sono poi una serie di questioni sostanziali, che nell’atto del Consiglio di Stato sono definiti

«profili di criticità che dovrebbero trovare soluzione prima della sua definitiva approvazione, anche al fine di non condizionare il grado di efficacia di tale strumento normativo».


Innanzitutto, nel testo del regolamento manca

«un qualsiasi richiamo ad una definizione di cosa debba intendersi per apparecchio televisivo».

Non viene nemmeno specificato che il

«canone deve essere corrisposto per un unico apparecchio, prescindendo dall’effettivo numero di apparecchi posseduto dal singolo l’utente».

In realtà, nel provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 24 marzo, che contiene anche il modello per l’esenzione, sono specificate entrambe le cose. Il punto è che, però, tutto questo dovrebbe essere scritto anche nel decreto ministeriale, che invece non specifica nulla:

  • per apparecchio televisivo si intende un televisore che riceve il digitale terrestre oppure il segnale satellitare (quindi non si paga per guardare le trasmissioni RAI via Internet, utilizzando un pc o smartphone);
  • il canone è dovuto una sola volta a prescindere non solo dal numero di televisori nella prima casa, ma anche dall’eventuale possesso di altri immobili dotati di apparecchi televisivi.
    In secondo luogo, il meccanismo attraverso il quale viene addebitato il Canone RAI in bolletta prevede un notevole scambio di dati e informazioni fra diversi enti (Anagrafe tributaria, Autorità per l’energia elettrica, Acquirente unico, Ministero dell’Interno, Comuni, società private). Ebbene, secondo i magistrati amministrativi questo
    «necessariamente implica profili di rispetto e tutela della privacy».
    Questi accorgimenti invece non sono previsti. Nelle norme in esame, anzi, non c’è alcun riferimento alla  problematica che, viceversa, potrebbe trovare soluzione almeno esplicitando che le procedure:
    «avvengano nel rispetto della normativa sulla privacy, sentito il Garante per la protezione dei dati personali».
    Le norme previste nel decreto, infine, non sono sempre:
    «formulate in maniera adeguatamente chiara, tenendo conto dell’ampia platea di utenti» a cui si rivolgono.
    Per esempio, l’articolo che individua gli utenti obbligati al pagamento del Canone RAI:
    «utilizza formule tecniche di non facile comprensione per i non addetti al settore». Tanto più che il decreto non prevede:
    «forme adeguate di pubblicità, rispetto all’elevato grado di diffusione raggiunto dal mezzo televisivo».
    Conclusione:
    la sezione consultiva per gli atti normativi «invita l’amministrazione a rivedere il testo regolamentare nel suo complesso», e a «dare la massima diffusione, nelle forme ritenute più opportune, alle disposizioni del procedimento di riscossione», con «particplare riferimento a quelle che implicano adempimenti a carico dell’utenza». Nel frattempo, sospende «l’espressione del parere in attesa che l’Amministrazione integri il testo trasmesso».
    Non è chiaro cosa succede ora: in teoria, ci sono ancora poche settimane di tempo per chiedere l’esenzione dal canone. E dal prossimo mese di luglio arriveranno gli addebiti in bolletta. Certo, senza un decreto attuativo ministeriale, esplicitamente richiesto dalla Legge, difficilmente potranno essere rispettati questi termini.
    Il Codacons chiede che non venga inserito il canone RAI in bolletta.
    «fino a quando non saranno superate le critictà rilevate», e anzi invita il Governo a «rinunciare del tutto al provvedimento».
    Dal ministero dello Sviluppo Economico, invece, arriva la reazione del sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, secondo il quale:
    «quella del Consiglio di Stato non è affatto una bocciatura ma un utile suggerimento di integrazioni e chiarimenti peraltro assolutamente nella prassi dei pareri del Consiglio stesso».
    Comunque lo si voglia chiamare, il parere del Consiglio di Stato blocca il provvedimento applicativo sulla Riforma del canone RAI in bolletta. E aumenta il caos fra i contribuenti, alle prese con adempimenti e scadenze che a questo punto sembrano difficili da rispettare.

mercoledì 6 aprile 2016

REFERENDUM ABROGATIVO -Domenica 17 aprile 2016 dalle ore 7.00 alle ore 23.00

Referendum popolare
Divieto di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in zone di mare entro dodici miglia marine. Esenzione da tale divieto per i titoli abilitativi già rilasciati. Abrogazione della previsione che tali titoli hanno la durata della vita utile del giacimento.
Domenica 17 aprile 2016 dalle ore 7.00 alle ore 23.00.