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mercoledì 28 gennaio 2015

IMU terreni montani: esenzione e rimborso

Rimborso per i contribuenti che hanno pagato l'IMU agricola terreni montani 2014 e sono esenti in base al nuovo decreto, quando l'esenzione scatta nel 2014 ma non nel 2015: il nuovo decreto IMU.

ECCO IL DECRETO

dl imu
Definite le regole e la nuova scadenza per il pagamento dell‘IMU agricola sui terreni montani, ci sono contribuenti che potrebbero aver pagato una tassa dalla quale sono esenti e altri che, seppur esenti per il 2014, in base alle nuove regole fiscali sono tenuti a effettuare il versamento 2015. Si tratta dell’ultimo pasticcio relativo all’imposta sugli immobili appena terminato, si fa per dire, con l’approvazione da parte del Governo di un decreto che sposta il termine al 10 febbraio e cambia in corsa le regole. Prima erano esenti dall’IMU agricola i terreni che si trovavano nei Comuni sopra i 600 metri, oppure sopra i 281 metri se posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Ora sono esenti i terreni che si trovano in quelli che vengono classificati come Comuni montani, oppure se posseduti da coltivatori diretti e IAP nei Comuni parzialmente montani. Vediamo esattamente come è cambiata l’esenzione e quando il contribuente può chiedere il rimborso.

=> IMU terreni: si paga il 10 febbraio con nuove regole


IMU terreni, rimborsi

Il Governo ha approvato le nuove norme sull’IMU agricola terreni montani con decreto legge numero 4/2015 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello scorso 24 gennaio: due giorni prima della vecchia scadenza, ha stabilito lo spostamento del termine dal 26 gennaio al 10 febbraio. Sono state inoltre riviste le regole fiscali su questa tassa, così è possibile che un contribuente abbia già pagato l’IMU, ritrovandosi ora si esente in base alle nuove regole. È il caso, ad esempio, di un terreno ubicato in un Comune che si trova sotto i 600 metri, ma è classificato dall’ISTAT come Comune montano: controllare è molto semplice, basta verificare se il proprio Comune è fra i 3.516 Comuni montani ISTAT, consultando il relativo elenco (il codice ISTAT dei Comuni totalmente montani è la lettera “T”).
Il rimborso si richiede presentando specifica istanza al Comune, entro cinque anni. Significa che il contribuente è stato chiamato a versare una tassa che in realtà avrebbe potuto risparmiarsi e ora deve avviare una nuova pratica burocratica per chiedere un rimborso che certo non sarà immediato. Il caso non è completamente teorico, di contribuenti che hanno già pagato l’IMU terreni montani ce ne sono parecchi visto che i Comuni hanno già incassato circa 13 milioni di euro.

Nuovi soggetti passivi

È anche possibile che si verifichi il caso contrario, ovvero quello di un contribuente che in base alle vecchie regole era esente ed ora invece risulta tra coloro che sono tenuti a pagare la tassa, ad esempio perché il terreno si trova in uno dei 652 Comuni parzialmente montani (codice ISTAT, lettera “P”). Attenzione però, perché qui c’è una clausola di salvaguardia: la tassa 2014 resta non dovuta, quindi questi contribuenti il prossimo 10 febbraio non devono passare alla cassa, ma dovranno versare l’imposta 2015 (con le scadenze dell’IMU, acconto in giugno e saldo in dicembre).

IMU terreni, tutti i casi di esenzione

Vediamo con precisione come è stata rimodulata la tassa, quali sono i nuovi casi di esenzione e come si devono comportare i contribuenti il prossimo 10 febbraio. Ricordiamo che questa è la scadenza per l’IMU 2014, non ancora versata perché in giugno c’era ancora l’esenzione, mentre nel novembre scorso è arrivato il provvedimento che ha stabilito l’imponibilità per alcuni terreni agricoli montani, in base all’altezza del Comune di appartenenza. Le nuove regole appena approvate valgono anche per l’IMU 2014 (salvaguardandone, però, coloro che erano esenti in base al decreto di novembre) e saranno poi a regime nel 2015. In pratica, può avvenire che un terreno sia tenuto a pagare nel 2015 ma non debba versare nulla nel 2014.
Esenzione 2014: terreni situati nei Comuni montani, terreni nei Comuni parzialmente montani posseduti e condotti da coltivatori diretti e IAP, terreni che non appartengono a nessuna di queste due categorie ma erano esenti in base al decreto dello scorso novembre, quindi che si trovano in un Comune la cui altezza è superiore ai 600 metri, oppure ai 2181 se posseduti e condotti da coltivatori diretti a imprendtori professionali. Attenzione, qui è cambiata la formulazione rispetto alla precedente legge: il terreno deve essere posseduto e anche direttamente condotto dal coltivatore diretto o imprenditore per ricadere nei casi di esenzione oppure, caso regolamentato dal comma 2 dell’articolo 1 del decreto, può essere concesso in comodato o in affitto.

=> Esenzione IMU terreni montani: il decreto di novembre 2014

Esenzione 2015: resta solo per terreni situati nei Comuni montani o in quelli Comuni parzialmente montani posseduti e condotti da coltivatori diretti e IAP. (Fonte: decreto IMU agricola 4/2015)

FONTE PMI

venerdì 16 gennaio 2015

Nuove povertà, una fotografia del malessere

L'Italia sta tornando ad essere un paese povero, con conseguenze drammatiche rispetto ai problemi di giustizia sociale e con situazioni sempre più spesso emergenziali
Da qualche mese a questa parte sembrerebbe che i mercati finanziari si siano come tranquillizzati, rassegnati a lasciare all'Italia e all'Europa un po' di tregua. Non si sente più parlare di spread e di attacchi speculativi. La City dirige altrove il suo sguardo.
Ma l'uscita dalla crisi sembra sempre più lontana. L'economia reale è ferma, immobile, congelata. Ce lo dice la violenza delle rivendicazioni del movimento dei forconi a Torino e a Genova, ma soprattutto ce lo dicono i dati drammatici sulla disoccupazione: nei primi dieci mesi del 2013 sono state presentate 1.726.898 domande di disoccupazione (fonte Inps), con un aumento del 31,2 per cento rispetto alle domande presentate nel corrispondente periodo del 2012. Sono più di 1 milione i giovani al di sotto dei trent'anni senza lavoro, un dato che in termini percentuali si traduce in uno spaventoso 41,2 per cento, e quel che è peggio, senza una verosimile speranza di trovarlo nel breve periodo. Più in generale il numero complessivo dei disoccupati a ottobre era superiore ai 3 milioni, che corrispondono al 12,5 per cento della popolazione. Soltanto nei primi nove mesi del 2013 sono fallite 8.900 aziende sul nostro territorio, lasciando molte famiglie senza un reddito.
Così, gli sfratti, in Italia, sono aumentati, dal 2008 al 2013, del 70 per cento. E l'elenco potrebbe continuare.
Sono numeri impressionanti ed impietosi, soprattutto perchè in continua crescita: sono la fotografia matematica di un paese in ginocchio.
Ma per capire quello che questi dati ci dicono, bisogna cercare una fotografia umana del malessere del malato Italia. Come quella di un uomo di 77 anni di Fano che non aveva i soldi per pagare il riscaldamento ed è morto di freddo. Da oltre un anno, era stata tagliata la fornitura di gas metano nella sua abitazione, perchè gli 800 euro di pensione di anzianità non bastavano a mantenere una famiglia di 4 persone. È arrivato in ospedale in avanzato stato di ipotermia e in condizioni disperate.
Sembra di essere tornati indietro nel tempo, a quando molte famiglie non avevano la possibilità economica di avere il riscaldamento in casa e a quando l'Italia era un paese povero.
Sembra, sì, una storia lontana, accaduta forse in un qualche remoto angolo di mondo non ancora raggiunto dal benessere. E invece, è proprio qui, in una cittadina italiana come tante che si scopre che si torna a morire di freddo in casa propria.
Da tante parti si leva la voce di economisti che chiedono un deciso cambiamento della rotta in Italia e in Europa per riconvertire le politiche nel senso di un rilancio dell'occupazione, della sostenibilità ecologica e della giustizia sociale (come nell'ultimo rapporto dell'Euromemorandum, presentato in anteprima sabato 14 dicembre al convegno “L'Europa giusta”, organizzato dalla Scuola del sociale in collaborazione con Sbilanciamoci! ed Europén). In tanti chiedono un New Deal europeo ecosostenibile, come fanno i federalisti europei. Ma in pochi ascoltano.
La posta in gioco però è alta, altissima. L'Italia sta tornando ad essere un paese povero, con conseguenze drammatiche rispetto ai problemi di giustizia sociale e con situazioni sempre più spesso emergenziali. Le questioni che sono sul tavolo della politica italiana ed europea vanno ben al di là della crescita del Pil, toccano la dignità delle persone e per questo hanno bisogno di risposte urgenti.
FONTE Sbilanciamoci!
La Voce degli Anziani : Nuove povertà, una fotografia del malessere: L'Italia sta tornando ad essere un paese povero, con conseguenze drammatiche rispetto ai problemi di giustizia sociale e con situazioni ...

martedì 13 gennaio 2015

IMU terreni agricoli montani, fra scadenza e TAR

Il 26 gennaio è il termine per pagare l'IMU terreni agricoli montani, ma c'è una sospensiva del TAR del Lazio da confermare il 21 gennaio: il punto della situazione.

Conto alla rovescia iniziato verso la scadenza IMU terreni agricoli montani: l’imposta va pagata entro il 26 gennaio, ma c’è una sospensiva del TAR del Lazio, che deve essere confermata entro il 21 gennaio, mentre il Governo sta rimettendo mano al testo per risolverne i punti maggiormente contestati. È stata l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) di quattro Regioni (Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto) che si è  rivolta al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio per protestare contro il meccanismo previsto dal decreto (si paga in base all’altezza del Comune, non del terreno). Così ilTAR ha stabilito una sospensiva, ravvisando un “eccezionale e grave pregiudizio per l’assoluta incertezza dei criteri applicativi”.
Sentenza TAR
Il prossimo 21 gennaio, è fissata l’udienza collegiale per confermare o meno il provvedimento del TAR: a quel punto, nel caso in cui si confermasse la scadenza, ci sarebbero solo pochi disponibili per pagare la tassa. Inutile sottolineare che si tratta di un ennesimo caos IMU. Il punto riguarda i criteri che il decreto stabilisce per pagare l’IMU sui terreni montani, in un primo momento fissata al 16 dicembre, in concomitanza con il saldo IMU e TASI 2014, poi slittata al 26 gennaio e ora nuovamente nell’incertezza a causa delle sopra esposte vicende giudiziarie.
Esenzione IMU terreni montani
In base al decreto, restano esenti i terreni ubicati nei Comuni sopra i 600 metri di altitudine, oppure sopra i 281 metri se posseduti da agricoltori diretti o imprenditori agricoli professionali. Il problema è che, per stabilire l’altitudine del Comune, bisogna fare riferimento alle classificazioni Istat, che considerano il punto in cui si trova il municipio. Insomma, un criterio da molti definito eccessivamente arbitrario, non rispettando l’effettiva altitudine a cui è posto il terreno. E che si porta dietro una serie di problemi interpretativi non indifferenti relativi ad esempio alla corretta classificazione di campi confinanti.
Aliquote IMU
Per quanto riguarda l’aliquota, si applica quella standard dello 0,76%, a meno che non ci sia una diversa disposizione della delibera comunale. L’imponibile si calcola in base al reddito dominicale, rivalutato del 25% e moltiplicato per il coefficiente corretto (135 per i comuni contribuenti, 75 per coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali).
Classificazione dei terreni montani

Detto questo, bisogna attendere gli ultimi sviluppi, il pagamento resta in dubbio fino al pronunciamento del prossimo 21 gennaio del TAR. Nel frattempo, il Governo ha aperto un tavolo con i sindaci e, secondo quanto si apprende, sta cercando di correggere il tiro in corsa, cambiando ad esempio i criteri di classificazione dei terreni montani.
FONTE PMI

martedì 6 gennaio 2015

San Fele 2050 - Questionario Conoscitivo

Riceviamo e volentieri diffondiamo

San Fele 2050 - Questionario Conoscitivo

E’ difficile pensare al domani di piccole comunità guardandole dall’oggi. Nello stesso tempo tutti abbiamo un’idea, una visione se non un sogno di come possa svilupparsi il nostro comune da oggi a trent’anni.
Le poche domande che seguono vogliono catturare le singole “visioni” per costruire un progetto comune e partecipato di sviluppo.

    1. Per lo SVILUPPO di San Fele cosa bisogna valorizzare: 

    •  

    2. Quali sono le RISORSE locali su cui bisognerebbe puntare in modo prioritario:

    •  

    3. Proponi la tua idea - cosa/e da fare per San Fele:

    4. In poche parole come vorresti che sia San Fele nel 2050:

    6. Vorresti essere informato sulle inziative e sullo stato delle attività di San Fele 2050 (scrivi l'email in ALTRO):
    Se si, indica in ALTRO il nome e cognome ed email (nel caso hai aderito ad un gruppo basta indicare si)

    •  

    5.Saresti disposto a partecipare ad un gruppo di lavoro per la predisposizione di progetti di sviluppo( scrivi l'email in ALTRO):
    Se si, indica in ALTRO il nome e cognome, email e argomento indicato alla domanda n. 1

    •  

lunedì 5 gennaio 2015

IMU su terreni montani sospesa dal TAR

La sentenza del TAR Lazio che sospende il versamento dell'IMU sui terreni agricoli non montani.

Bocciato dal TAR del Lazio il provvedimento che prevede l’applicazione dell’IMU sui terreni agricoli situati nei Comuni di montagna. Il ricorso era stato presentato al TAR dalle ANCI locali in merito alla nuova classificazione dei Comuni di montagna: in base ai dati ISTAT rientrano tra i territori montani solo quelli al di sopra della quota di 600 metri d’altitudine. A dover pagare l’IMU 2014 entro il 26 gennaio 2015 dovrebbero essere tutti i proprietari di terreni agricoli non montani a prescindere dalla professione esercitata, a meno che il Comune non abbia previsto esenzioni per i coltivatori diretti o gli imprenditori agricoli.

=> IMU terreni entro il 26 gennaio: istruzioni in Gazzetta

Sono invece esentati dal versamento del tributo i terreni agricoli appartenenti a Comuni situati a un’altitudine superiore a 600 metri e i terreni situati a un’altitudine di almeno 281 metri se posseduti (oppure detenuti in comodato o in affitto) da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (IAP) iscritti nella previdenza agricola. Il Tribunale amministrativo, però, deciderà definitivamente sull’imposta solo il 21 gennaio.

=> TASI-IMU a saldo: ecco tutte le esenzioni 2014

La sospensiva del TAR deriva dalla considerazione che ci sono diversi terreni di competenza di Comuni il cui Municipio è situato al di sotto dei 600 metri posti in realtà ben oltre tale quota. Ad essere contestati sono anche i tempi del decretosull’esenzione IMU sui terreni agricoli montani, arrivato troppo tardi per consentire ai Comuni di programmare per tempo le nuove entrate derivanti dall’obbligo di IMU sui terreni agricoli, in compensazione dei 360 milioni di tagli statali. Se la sentenza del TAR venisse confermata, ad essere coinvolti sarebbero 4 mila Comuni, il cui mancato gettito dovrebbe essere compensato dal Governo.